della Santiss. Nunliata. 205
rato parte per sua mano, e parte per mano del suo
seruitore, per godersi poi la moglie di quello ve¬
ciſo, appellata Caterina, seco menandola via, co¬
me fece; la Vedoua dolentissima, oltr'a modo ne
rimase turbata. Mentre dunque tiepido ancora
giaceua il cadauero in vna camera, circa all'vn
hora della notte si pose il fellone figliastro ad es¬
seguir il detestabile eccesso: e chiamata a se la ma¬
trigna, co'l dire, vdite Signora madre, la prese per
mano (tanto a gli ingegni vmani apparecchiata è
la simulazione) & in altra camera, lei di nulla so¬
spettante guidata segui appresso, voi auete da sa¬
pere, che voglio ammazzarui: per ciò senza indu¬
gio, chieder potete de' vostri falli misericordia al
Signore. Rimase non pure smarrita, ma quasi sen¬
z'anima, a quelle parole la donna: ma nondimeno
nel subitano sgomento cercando di ciò la cagio¬
ne, altro non ebbe in risposta, se non che, ella non
ricercasse questo. Ora, dopo alcune altre breui
parole vedendosi rinchiusa, e che daddouero si
faceua, non auendo ella voce nel petto da grida¬
re per aiuto a gli huomini s'inginocchiò a chie¬
derlo co' sospiri a Dio dauanti ad vn Crocifisso, &
vna dipinta Nunziata, che vi era: quando assalita
dal figliastro, e dal seruidore, in quel che si volge,
chiedendo per amor di Cristo la vita, sente gittar¬
leſi al collo vna beccha di taffettà, di quelle, che
vsansi ad armacollo, e per modo stringerlesi la
gola, che schizzando sensibilmente gli occhi della
fronte, ella ne cadde in terra, creduta morta da
lui,