DISCORSO MORALE.
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va, senza che fusse, felicità : e fabricato vn A¬
nello, e dentrovi legata vna gioia, a se carissi¬
ma, e pregiatissima, entrato in vna Naue, e
sopra di essa in alto mare, con lassarlo cadere
lo sommerse: per haver cosi cagione di non esser
cotanto felice, mentre si fuße doluto di si fatta
gran perdita. &a auuenne, che veduto da
gran Pescel Anello, come se fusse stato esca per
il suo ventre, se l'inghiotti. Ed ecco, che preso
il Pesce, perch era di bellez, za, bontà, e gran-
delza notabile, fu portato in Casa del Re, e
ritrouato inaspettatamente l'Anello.
Fortuna iniqua. Ben si vede, che dou'è me¬
no di giuditio, e prudenza, iui ti mostri più be¬
nigna , e favoreuole: ma non puoi gia far si, che
la prudenza non si conosca, e la virtù non ri¬
splenda. Non cosi fece il Gran Duce Ferdi¬
nando, il quale vedendo che Iddio haueua spar¬
so la Terra di bellissime. varietà, delle quali, le
più degne sono le pietre pretiose, e delle Sfere ce-
lesti circondandole, quasi che l'haueua legate in
Anelli: si volse a ricercarle, & accumularne
tante, quante fose possibile ritrovarne: non per-
sommergerle, è con esse sommerger la felicità,
che nelle attioni gloriose con sistes ma per alzarle,
e porle in prospettiua, facendone sorgere vn Tem
pio