Full text: Volume VI (6)

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Di P. A. MICHELI. 
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Passata la Barca giunsi a Limite sull' ore 20. mi 
rinfreſcai, lasciai il cavallo, e bagaglio, e a piedi an- 
dai a ricercare le frane di quei monti, che restano 
fra Carraia e Alberetino, giusto quasi in faccia ad 
Empoli, i quali coſtano di quella terra, che comu- 
nemente si dice Argilla, Creta, Mattaione, Terra 
da modellare , e da far palle da balestra, la quale è 
infettata di Conchiglie marine; e le più particolari 
sono le seguenti: 
Concha pictorum Listeri 
Griphites. Questa Grifite oltre all' essere stata mol- 
to lacerata da Tarli, perchè l’hanno forata come 
la midolla di pane, era stata anche tormentata da 
una spezie di Datteri marini, quali per avere la lo¬ 
ro estremità goffamente appuntata, giudico non de- 
scritti: 
Trochus maximus, limae instar dentatus, aut in 
Juperficie in multifidas lineas subtilissime corruga- 
tus. Questo corpo ha di rimarcabile, che lungo il 
fesso delle volute è infettato da piccole cavità fatte 
da nicchi, che vi sono impressi, e ciò non solo 
accade a tali Trochi, che si trovano qui in questi 
luoghi, ma anche a quelli di ogni altro luogo di 
Toſcana. 
Nella terra che riempieva l'interna cavità de’ sud- 
detti tre corpi, osservai: 
Buccinum laeve, labrosum, ventricosum. 
Buccinum parvum, summa parte striatum, ore bi¬ 
fido. 
Balanus parvus ventricosus purpurorubens 
Musculus latus striatus, costis planis. 
Dactylus exiguus . . . . 
. 
Strombus lineam longus, ad medium angulosus. 
Tellina minima cuneata, per longitudinem striata, 
cardine longo. 
Tel-
	        
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