VIAGGIO II.
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anco dal Coronopus Massiliensis hirsutior, latifolius
Inst. R. H. 128.
E qui seguitai il cammino verso il Castello di Mon-
te Lupo, con osservare sempre la qualità del ter-
reno, quale coſta di Tufo, di Rena, e Ghiara, e di
tali cose costano tutti gli altri monti continui ad es¬
so, e quasi anco rutta quella catena di monti, che
in diverse parti per lunghi tratti vanno estendendo-
si. Non mancai di considerare cosi all' ingrossa in
più luoghi, ſe fra le dette coſe erano Corpi Marini
e il simile feci anco coll' occhio armato di microsco¬
pio, nel Tufo, e nella Rena, de' quali neppure uno
fu possibile osservarne. Nel terreno tufaceo, e quasi
bellettoso, viddi alcune zolle del medesimo terreno
assodate, e quasi convertite in sostanza di sasso, le
quali contengono dentro di se uno, o più pezzi di
roba di colore ferrugineò, d'ineguale sigura, e quasi
simile a quella de' Tartusi, colla superficie divila in
tanti mezzi tondi. La materia che compone questi
corpi si screpola naturalmente, e si suddivide in tan-
te particelle ineguali fra di loro, la sostanza delle
quali è come quella di alcune pietre Aquiline e Geo-
di, perchè cotta, ridotta in polvere, e lavata, do-
po di essere prosciugata, la Calamita vi trova delle
particelle di Ferro. Passato Monte Lupo, per le fos-
se, campi, e albereta lungo il viale della Real Vil-
la dell' Ambrogiana, raccolsi
Tithymalus Cyparissias Matth. 1315. la qual pian-
ta è stata fin' ora confusa col Titymalus Cyparissias
C. B. Pin. 290.
Da detta Villa passai sulla riva d'Arno, seguitan-
dola fino alla Barca di Limite, nel qual tratto vid-
di in copia
Titbymalus repens, folio Esulae minoris. Dodonaei
glauco tamen, & elatior, Lelii Triunfetti apud Fra-
Pas-
trem pag. 65.