MANNA
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la ſelva in quà e in là per riporre la Manna già
condensata, la quale correrebbe rischio di fondersi
per l'umidità dell' ambiente. Finalmente qualche
volta dalle crepature della corteccia negli Avornelli
della Tolfa, si vede accagliata spontaneamente qual-
che lagrima di Manna
Il Bartolino nel luogo citato, avverte che in Ca¬
labria la Manna accagliata si stacca dall'Albero con
cultelli di legno, o d'osso, non già di ferro, per-
chè ella non annerisca; e che la mettono dipoi so-
pra tavole di legno a rasciugare al Sole, affinchè
esali la parte umida, e acida (residuo credo io del¬
la Rugiada) la quale guasterebbe il sapore della
Manna. Soggiugne, che a Monte Circello Tenuta
del Duca Gaetani si trovano molti Orvi, donde i
paeſani ne cavano moltissima Manna nello ſpazio di
tre settimane, doppo l'incisione del tronco fatta
con coltello curvo, principiando dalla parte supe
riore, e venendo verso l'inferiore.
Il Raio avverte, che la Manna (credo di Corpo
stilla in maggior copia da quella parte dei rami dove
si attaccano 1 picciuoli delle foglie, e che non tutti i
Frassini, ed Orni la producono, ma certi solamente
Un lunghissimo trattato della Manna, e simili Su-
ghi che ſcaturiſcono da altri alberi, si può vedere
raccolto con somma diligenza da Giovanni Baubino
al cap. 11. del libro 8. della sua Istoria generale del-
le Piante, dove ancor' esso a c. 193. dice, che non
tutti gli Orni e Frassini producono Manna, anche
nel medesimo paeſe, ma non ne assegna la ragio-
ne , e neppure io l’ho potuta rinvenire, se non fos-
ſe la diverſa età degli alberi, o la maggior sanità di
essi, poichè verisimilmente la Manna è una evacua-
zione morboſa de' Frassini, come lo sono le Ragie
e gli
(1) Hist. Plant. T. 2. 1707.