SEGUITO DEL VIAG. FINO AS. MICHELE. 401
Seguito del Viaggio fino a S. Michele.
I qua dalla Cecina, nella Collina medesima delle
Pomarance, si vedono certi grandi rovine d'un
Edifizio quadro, che sembra essere stato piuttosto un
Monuſtero che un Castello. Si chiamano Poggio a
Monte; e la fama popolare è, che vi sia nascosto un
Teſoro, come suppone il volgo in tutte le rovine
antiche
Terminata la ſtrada quasi piana sopra il dorso della
crosta pietrosa, scendendo verso un Botro detto il
Racquese, trovai molti strati di Ghiaia simile a quella
de' moderni fiumi.
Paſsato il Racquese principiai a salire verso S. Mi-
chele per il Poggio del Cerale Podere. Per questa co-
ſta incontrai strati orizontali di Mattaione delle Col-
line, e siloni inclinati di Alberese, d' Alabastro bian-
co, e di Galestro. Fra gli strati di Mattaione trovai
alquanto Carbon fossile assai magro, cioè impregnato
di bitume poco grasso ed untuoso, che esposto all'
aria si fende in pezzetti come il Galestro, e dipoi di-
venta terra nera
Da qui fino a Morba, una folta nebbia mi privò
del piacere d' osservare le campagne circonvicine.
Uscii alquanto di strada per riconoscere una certa
polla d’acqua detta l'Acqua amara, la quale scaturi-
sce in questo podere del Cerale, poco avanti d'ar-
rivare a S. Michele, in una folta macchia dentro al
terreno di Mattaione delle Colline. La polla in og-
gi è acciecata, e finisce in un pantano o siccatoio
con fango nerissimo, che prosciugato diventa Mat¬
taione. L’acqua era torba per le precedenti piog
ge, e sapeva di terra, ma non la sentii niente ama¬
ra, e mi dissero i Contadini che le bestie ne bevono
Tom. II.
Cc
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