TORIA
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ſere da alcuni rigidi Censori ripreso d' essermi oc¬
cupato in minuzie. Sarà forse cosa più interessante
l' esaminare le cause, per le quali Porto Pisano di
capacissimo e comodissimo, è divenuto inutile . Que¬
ste a mio credere si possono ridurre a due classi,
cioè alle artisiciali, ed alle naturali. Le artificiali so¬
no le speſse, e considerabili devastazioni fattevi da
tanti Nemici de Pisani, e principalmente il riem-
pimento della di lui bocca fatto dalla Lega Guelfa
intorno al 1290, come a car. 49. raccontai. A que-
ste si aggiungano le calamitose circostanze, nelle
quali spesso si trovò la Repubblica Pisana, partico¬
larmente vicino alla sua estinzione, le quali non le
permessero rimediare sollecitamente, e potentemen-
te alla rovina del Porto. Le cause naturali poi sono
state forse le più gagliarde. Questo Porto era un
seno naturale di Mare, di fondo pochissimo declive,
quale appunto è tutto il rimanente della Spiaggia
del Seno Pisano. Alla sua Foce aveva da ambe le
parti varie porzioni di filoni, o tavolati quasi ori¬
zontali di pietre ſpugnoſe composte di rena, e pic¬
coli rottami di Testacei, simili a quelle che da Li¬
vorno si stendono sino alle radici di Montenero. Le
cause, che possono avere spezzata o corrosa la con-
tinuazione, la quale probabilmente in principio vi
era, di questi filoni di pietra, e che forse doppo
hanno ſcavato il ſeno che tarmava il Porto, non
le saprei indovinare. Le porzioni di questi filoni che
restano intatte, e sopra delle quali furono susseguen-
temente piantate le Torri del Porto, sono puntoni,
o piccoli moli naturali, che hanno varie direzioni,
e per conseguenza frangono per diverse parti le
Marée, e per certe parti impediscono i rinterramen-
ti, per altre gli facilitano. In questo stesso seno si
scaricavano l'acque de' Torrenti Cigna ed Ugione,
le