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DELLE COLLINE.
fondamento di un ammasso di strati, allora gli zollo¬
ni componenti gli strati, e che erano posati sopra
di quella base, si staccano dall'unione de' vicini, e
avvallano, come appunto farebbe una muraglia, o
precipitano verso quella parte dove è il maggior de¬
clive. Nelle grotte di S. Giusto a Volterra, recano gran-
maraviglia certe smisurate fette di Tufo, restate rit¬
te come torri doppo la caduta.
La parte por delle Colline, che rimane a Orien-
te dell' accennata linea immaginaria, è tutta quanta
composta di Mattaione, o vogliamo dire Creta, e sem-
bra a prima giunta un vastissimo lago di cenere, tan-
to è spogliata di Abitazioni e di Piante
Il Mattaione differisce dal Tufo, oltre al colore, gra-
na, e composizione degli strati descritta a c. 111, in que-
ſto ancora, che più facilmente è inzuppato dall' ac-
que correnti. Egli come a c. 113. ha ne' suoi strati na-
turali un più leggieri grado d'impietrimento, ed è
composto di particelle più minute, e farinacee di quel
le del Tufo, che si agglutinano insieme per una cer-
ta ignota forza naturale, e non permettono cosi fa-
cilmente l'ingresso alle barboline delle Piante. Quin-
di è, che ne dorsi degli strati di Mattaione, pochis-
sime Piante spontanee si vedono,/e quelle stentate
e solamente dove sono arati a uso di campo, e resi
ſpugnosi col governo, le semente producono qualche
frutto. Il sopraddetto debol legame pietroso, vien fa-
cilmente rotto nella superficie dall' ingiurie dell' aria,
ed allora l'acque piovane colla loro percossa, smuo
vono quel terreno che è disciolto, e parte vi riman-
gono imprigionate per lungo tempo, parte strascica
no seco il fiore di quel terreno, scendendo torbidis-
sime verso i Fiumi.
Lo scortecciamento e la diminuzione delle Colli
line di Mattaione, cagionata in un dato tempo dalle
ac