Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

Oratorio d' Orsanmichele 
530 
di quelli, che in altri paesi, e maſsime nel Regno di Napoli, si di¬ 
con Baroni, a quali per chiamarsi tali, sù necessaria in que tempi 
la iurisdizione ne' Vaſsalli e Colonij , col mero e misto imperio , e se 
ne nota Giudice Manfredi de' Caroni, chiamato, nella carta che 
noi vedemmo, Illustris Vir, Dei gratia Podestas Flor. sedens pro Tri¬ 
bunali, in Curia Sextus Portae Domus, sita in Orto S. Michaelis adpedem 
Palatij filiorum Spigliati Cambi Mozzi, ad causas cognoscendas &. che 
cosi s' intitolauano i Miniſtri principali della Repubblica, col Dei 
gratia, attesa l'independenza del gouetno, a ccennata nel principio 
di questo Libro assai bene, nel trattato dell'Origine di Firenze. 
Allargataſi la Città, e l' vno e l'altro Tribunale collocato in luoghi 
fabbricati con assai più magnificenza, dettesi principio in Orsanmi¬ 
chele al Palazzo a gulſa d' vna gran Torre per la conserua de Grani 
e Biade del Comune, buttata a terra la Loggia fatta di mattoni, col 
disegno di Arnolto l' Anno 1284. che s' era fondata sopra all' antica 
Chieſa di S. Michele, di cui, come diremo; si conserua il titolo nell 
Oratorio, iche bggi si dice S. Carlo. Il motiuo principale fu che, 
salita la Repub. in grand’ altezza per mezzo del Negozio, sù di far 
costare il valor delle molte ricchezze conquistate dall'Arti, che a- 
uendo trionfato, protette dalla Chiesa, e da Carlo I. Rè di Napoli 
a prò dello Stato felicemeute conseruatosi libero, palesasse a gl'oc. 
chi di tutti , e seruisse d' esempio ne fututi tempi, di mai au¬ 
uilirsi nell' ozio; si decretò dunque, che l'ornamento principale 
dell Edifizio, fossero i Santi Auuocati dell'Arti, i lor Gonfaloni; 
port ati in guerra in disesa dello Stato contro a' Magnati, espressi in 
certi tondi sopra a' Tabernacoli, cui collocar si douessero le Statue 
de' predetti Santi Auuo cati, di bronzo per le Maggiori, e di mar¬ 
mo per le minori, collocate giugiù per ordine, nella parte esterio¬ 
re dello Ed sizio, il quale ripartito in due grand' appartamenti l'v¬ 
no ſopr al altro, fosse retto da dodici-grossi pilastri, il tutto di 
pietra sorte, nobilitate le finestre di Colonre di marmo, & ad esse 
ne' triangoli, l'Armi della Chiesa, e della Real Casa d'Angiò, per 
le ragioni ac cennate, e in sulle quattro cantonate, assar ben' alte 
da terra per la eccellenza del grado, quelle della Repubblica di Gi- 
glio, e Croce rossa in campo d'argento. 
Se ne buttò la prima pietra ne 29. di Luglio del 1337. pres nte la 
Signoria, tutti i Magistrati, i Giudici forestieri, seguitati da tutta 
la gente, col Vescouo di quei tempi Francesco da Cingolo. La 
sunzione, che si laceua a nome de Guelfi, ch'eran quelli che domi¬ 
nauan la Citta, mai ridottasi in si felice stato quanto allora, s' ac¬ 
compaguò anche col getto de monete d oro, e d' argento, coniate 
da vna parte con l'Edifizio, e lettere VTMAONIFICENTIA 
PPLI
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.

powered by Goobi viewer