Full text: Del Migliore, Ferdinando L.: Firenze, città nobilissima

Si Michole dagl' Antinofi.a 
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derogare alla generosità degl'antenati progenitori, volontariamente 
s'astennero di sedere al pari de' Cittadini artefici; essendo dificile ac 
copiare l'attuale Esercizio colla Nobiltà, senza macchiarne il carat¬ 
tere, se ella, in ordine alle costituzioni generali non si sostien per pri¬ 
uilegio. S'auuerta, che il predetto Registro non è giusto, si nelle 
Armi, come nel numero de' Priori, attribuiti più e meno alle Fami¬ 
glie, e nelle dignità similmente: si vegga quello delle Riformag. del 
quale è copia appresso di noi, riordinato con studio da Francesco Se- 
galoni diligentiſsimo ministro di quell'Archiuio, da cui s' estraggo 
no le prouanze della Nobiltà. 
Oggi da questo Conuento, depende quello della Madonna di Mon- 
tenero nel Contado di Liuorno, lungo la Marina, stato celebre so tto 
la cura de PP. Giesuati, spenti da Clemente IX. nel 1668. vi s' vni 
in grazia del Granduca Ferdinando II. per mezzo del quale, protetti i 
Teatini, poſero il piede in Milano nel Monaſterio di S. Anna, stato de 
Frati di S. Girolamo di Fiesole, estinti dal medesimo Pontefice, e si 
osserua, cosa, che addita maggiormente il lor felice progresso, esser suc¬ 
ceduto o da' Principi di Toscana, o da Personaggi, che trassero da 
questa bella Patria, concetto di portare al sommo dell'onore, la vir- 
tù di chi che ſia, maſsime d'vna Religione nascente di fresco, che si- 
milmente protetta da vn Fiorentino Principe di S. Chiesa, Pietro Al¬ 
dobrandini, se ne passò in Rauenna nel 1607, nel Conuento dello 
Spirito Santo: e dipoi in Messina per mezzo d' vn ritratto della Nun 
ziata di Firenze, portatoui da vn Padre di quell' Ordine, pur Fio- 
rentino, con applauso grandissimo, difusosi oggi in quel Popolo; 
che sperimenta, non men benignal' intercèssione sua, di quelchè ella 
si ricon osca in Firenze, doue se n' adora l' originale, 
Nel Conuento, che s' estende dalla parte di leuante, per ridurlo in 
isola, già sono incorporate alcune Case antiche della Famiglia degli 
Agli, da' quali si disse e si dice ancor' oggi, la Piazza che vi ricorre: 
sulla quale da vna parte si vede vn vestigio della lor Loggia, in vn 
pilastro, e l'Arme d'vn Leone rampante, che per auuentura gli dimo 
stra di sangue Romano, con vna resta d'Agli attorno allo scudo, allu¬ 
denti al Casato, con queste lettere HIC ERAT PORTICVS NO 
BIIIS ET ANTIQVAE FAMILIAE DE ACLIS, parole, le 
quali per esseruisi messe a' nostri tempi, in cui si presume smarrita 
quasi affatto la memoria, che cosa fossero veramente le Loggie pub 
bliche, non torna adequata la voce Portico al lor proprio significato, 
perchè essendo le Loggie per vso della Nobiltà, conuenuto ornarle 
di Colonne con ordine d'Architettura, secondo Leon Batista Alberti, 
il propio suo nome s' adatta alla parola Peristylium e con ragione. 
portata dall esperienzam, e dall vso, che su il farsi i Portici in Conta 
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