Serraglio de Lioni.
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Zecca; e dipoi la dreto al Palazzo Vecchio, che rispondendo essi su la
strada, che sbocca da S. Firenze, la si disse, e si dice ancora, se ben non
con tanta voce, de'Cioni; cquiui gli commemora il Villani, e simil¬
mente Goro di Stagio Dati, nella sua Istoria M. S. con questa erudizio¬
ne mirabile in questo senso. Dreto al Palazzo della Signoria son due
" belli Palazzi, ne' quali ſtà nell'vno il Capitano, e nell'altro l'Essecutore,
"che son due Rettori forestieri, sopra alle ragioni Criminaii; e dreto a
„loro è vna gran Casa con yn gran Cortile, doue stanno sempre assai
"Lioni, che fighiano quasi ogn'Anno, e ora quando mi partij, ve ne la¬
„sciai, v entiquattro, trà maschi, e femmine. Di li adunque il Gran Duca
Cosimo nel 50. gli trasferi in questo luogo, che era vn recinto d'vn' abi¬
tazione magnifica appartenente all'Vniuersità de'Mercatanti, da essi
destinata fin dell' Anno 1430. su'l modello di Lorenzo di Bicci, per la
Sapienza, in ordine al lascito di Niccolò da Vzzano gran Cittadino,
del quale vi resta di quel suo onoratissimo concetto, memoria nella
facciata, dell'Arme ſua di trè liſtre in piano, e trè ſtelle sotto al Rastrel-
lo, corrispondente a quella, che essa Prosapia à nella Cappella maggio¬
re in Santa Lucia di la d'Arno, e nel Castello da Vzzano oggi disfatto,
di cui ella ebbe già Signoria, e Dominio, all'ordine de' Cattani, non
essendosi potuto quella sua disposizione proseguire, stante l'essersi dal¬
la Repubblica occupato il danaro, da lui lasciato abbondeuole per tal
effetto, nelle Guerre accadute per difesa della propria libertà, non sen¬
za vn replicato sospiro di tutti i Letterati consapeuoli del fatto. Vole-
ua egli come gliè sempre vero, cader concetti alti negl'animi genero
si Jy assiſtessero Proueditori i Consoli di quell'Arte , e; che la quantità
degli Studenti da deputarsi da loro, sotto la direzione d'Vomini sa-
pientissimi, fossero mezzi della Città, e mezzi del Contado, con vn
modo bellissimo da manteneruegli, il quale qui attesa la breuità, trala
sciamo, per ridirlo con più forza nel trattato dello Studio Fiorenti¬
no: quel disgusto, che n'ebbero i Letterati intendenti, esser la Sapienza
acquistata sotto la disciplina degli Studj, fortissimo sostegno degli Stati,
per giugnere al sommo dell'onore, in loro molto più s'accrebbe, inte.
sosi, luogo destinato per tanto decoro, seruisse per Serraglio di Bestie
indomite per opposto gagliardo alla Virtù; se ne dolse Giouan Vitto
rio Soderini, per lettera scritta a Siluio Piccolomini, la quale ornatis¬
sima di parole, e di concetti alti, con estrema consolazione, vedemmo
già in mano al Senator Carlo Strozzi. Auanti però fù ricetto de'Frati
ci S. Marco, per concessione del 1496. de' medesimi Consoli, cresciuti
essi Frati di numero, mediante le Prediche del Sauonaruola; chi guar¬
daſse ſotto, trouerebbe vna Strada, o Andito, che faceua comune il
transito di li al Couento. Doppo di loro vi stettero per concessiòne di
Clemente VII. le Monache di S. Giouannino, fin che do ppo l'assedio fu
dato
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