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sopra la Porta della Sagrestia, dove entrando, la rav.
viseremo fatta a foggia d’ un Tempio a otto facce, or-
nato negli angoli da due pilastri scannellati composti
della medesima pietra. I capitelli sono rabescati con-
Figure, e maschere accoppiate angolo per angolo va-
riati d’ invenzione, e d’intaglio degni di lode, essen-
do lavorati con arte straordinaria dal suddetto Con-
tucci (ed in lode di questo Architetto, sia detto per
breve digressione, che l'opere sue portate in Germa-
nia, e massimamente in Ungheria, oggi si mostrano
per maraviglia) Sopra l’architrave, fregio, e corni-
ce sorge un' altro ordine di pilastri corrispondenti a
que' di sotto, di minore intaglio, e rilievo, metten-
do in mezzo le prime Finestre, sulle quali alzandosi
altrettante Lunette, ricevono i secondi lumi in forma
circolare, e sopra si serra l’Edifizio a spicchi con gli
spigoli risentiti in fuora diligentemente intagliati.
V. Nè men lodevoli d’architettura sono in que-
sta Sagrestia le pitture, fra le quali alla Cappella de
Barbadori ammirabile è la Tavola di Fra Filippo Lip-
pi Carmelitano, e Pittore capriccioso, che in essa vi
ha effigiato la Vergine Maria col Figlio in collo, An-
gioli, e Santi d'attorno molto naturali, e vivi, la
qual tavola era nella Chiesa vecchia alla Cappella di
detta Famiglia, che fece fare Gherardo di Bartolom-
meo Barbadori, e donolla alla detta Chiesa col rogito
di Ser Buonaccorso di Ser Domenico Salvestri 1418.
Di Gio: Bologna quivi si vede di bronzo un Cristo
morto; e v’è ancora d’Alessandro Bronzino un San-
Friacrio Franzese in atto di sanare Infermi, fatto qui
dipignere dalla Granduchessa Cristina di Lorena per
consolazione sua, e. de' Nazionali Lorenesi divoti d’
un tanto Santo loro Tutelare. In una Lunetta a fresco
dipinſe il gobbo Ulisse, sopra la porta un S. Agosti-
no, cui apparendo Cristo in forma di Fanciullo sul
lido del Mare, gli dimostra esser più facile rinchiuder
l' acqua d' esso in una buca, che descrivere Agostino
poteſſe l'Altissimo Mistero della Trinità; E perchè que¬
sto
Tom. IX.