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do. In una Stanza poi a terreno del primo Chiostro
evvi un S. Giovanni predicante alle Turbe dipinto a
olio dal Poccetti, che lo arricchi al suo solito di nu-
mero grande di figure lavorate con grazia, e dispo-
sizione di attitudini. E finalmente vi è la Libreria-
in volta ricca di libri, de i quali buon numero sono
scritti a penna, contenenti cose recondite, curiose
ed atte alla sodisfazione degli Studiosi, ultimamente
distribuiti con buon ordine dall' erudito Monaco 1'
Abate Don Teodoro Davanzati, il quale con laudevo-
le fatica ha ſpogliato minutamente la preziosa suppel-
lettile di moltissime antiche cartapecore, che si con-
servano in Convento. Evvi parimente un Priorista del-
le Famiglie Fiorentine con l'Armi colorite da D. Isi-
doro Bruni, che di notizie vetuste di Firenze ebbe
cognizion particolare.
IV. Innanzi poi che si passi ad osservar la Chiesa
nuova, conviene che raccontisi una novità ſtrana assai,
che cagionò ne' Padri un inutile spesa di sei in sette
mila scudi, ne' Fiorentini non piccolo dispiacere, ed
alla fabbrica lunga dilazione. E perchè ne andiamo
pienamente informati, riporterò primieramente le pa-
role del Baldinucci, che su questo proposito scrive
nella Vita di Pierfrancesco Silvani a c. 330. come se-
gue ,, La quale (Chiesa) in quella parte, che dovea
„ contenere il Coro, dalla banda del Fiume Arno
„ dietro alla Chiesa vecchia (delle Monache) era già
condotta a ragionevol disegno, e già vi erano stati
preparati bellissimi pilaſtri di pietra scannellati, ed
altri dispendiosi materiali, quando sotto nuovo go-
verno parve a' Monaci non essere stata ben pensata
"tale risoluzione. Onde non solamente deliberarono
di non più continuarla, ma di distruggere il già
„fatto; ed in quel cambio incominciarne altra in
gran distanza da quel luogo, la quale, mentre io
scrivo queste cose, a seconda del disegno del Ce-
„rutti, e coll' assistenza d'Antonio Ferri diligente
"Architetto, è già alzata, e coperta, a riserva del-
„la