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XVI.
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E
DILLACKIESA
DELLE MENDICANTI.
Rima di far parola dello stato presen-
te, e felicissimo della Casa pia det-
ta delle Mendicanti, cosi vantaggio-
ſa alla Città di Firenze, mi è parso
cosa indispensabile il porre una Le-
zione riguardante le antiche condi-
zioni di questo Luogo, già dal prin-
cipiare del secolo XII. assai famoso; e condonerà il
Leggitore qualche minuzia, che qui sia, in grazia,
di chi fa studio delle vetuste memorie delle Chiese
Fiorentine: Essendomi piaciuto di valermi non solo di
molti Archivi; ma ancora de pregevoli lumi, di cui
abbondano le Storie di valenti Cronisti Camaldolensi,
come di D. Agostino Fortunio, di D. Tommaso Mini,
di D. Silvano Razzi, e massimamente de' due moder-
ni eruditi Scrittori degl' Annali della medesima Reli-
gione i Padri Costadoni, e Mittarelli.
II. Era adunque nel secolo XI. in questo luogo
una Chieſa, che si chiamava S. Salvadore appiè di
Monte per essere stata fabbricata sotto una Collinetta
vicina a Firenze dalla banda di mezzodi, la quale
nel 1102. fu donata dal Comune di Firenze al B.
Ridolfo allora Priore Generale del Sacro Eremo di
Camaldoli; acciocchè vi si introducessero Frati dell'
Ordine, e della disciplina di S. Romualdo, che fio-
riva in que' tempi in fama grande di perfezione Mo-
nastica: Trovasi questa donazione confermata nel 1105.
da Papa Pasquale II. per un suo Breve enunciato da
Don Tommaso Mini lib. 3. c. 4. dato in Roma anno
VI.