339
III. E qui dovrei passare alla narrazione delle in¬
signi Reliquie, ma piacemi di prima riferire un avve¬
nimento in questa Chiesa accaduto ne' tempi, che vi
abitavano i Monaci, e lo riferisce Benedetto Varchi al
Libro V. di sua Storia come appresso,, Gio: Batista,
„Beni detto il Gozzerino, trovandosi in S. Piero del
„Murrone con Batista Nelli, e con Giuliano Bugiar-
„dini dipintore, uomo semplice, e tutto Cattolico,
e dato alle Profezie, veggendo una Statua di Papa
„Clemente VII. corse per uno spiede, e gli tirò tan-
„to, che la fece cadere, e non furono nè gli uni
"nè gli altri, non che puniti, accusati, anzi piacque
» cotal atto a molti, e grandemente (come coloro
„che avessero in quella maniera, che potevano, o
grande amore verso la libertà, o singolar odio con-
„tra de i Medici dimostrato) commendati ne furono,
„onde nacque per avventura il Bando mandato da
„Signori Otto di Guardia, e Balsa, che tutte le Ar-
„me de' Medici, che dal dodici infino al ventisette
„erano state dipinte, o scolpite nelle Chiese, o per
» le Case, cosi dentro, come fuori della Città, si scan-
„cellassero, e levassero.,,
IV. Venendo ora all' adorabile tesoro delle tan-
te Reliquie, che posseggono le nostre Monache, ram-
menteremo in primo luogo un Tabernacolo antichissi-
mo di maniera Gottica, avente guglie con cristalli,
che adornano molti ovati contenenti Costole, Stinchi,
Fucili, ed altre Ossa di Santi Martiri, o si voglia Pon-
tefici, Vescovi, Confessori, Vergini, e Vedove Sante
di que' primi secoli, leggendosi appiè del medesimo le
seguenti parole: Rev. in Christo Patris Domni Domni
Ioannis Decretorum Doctoris Abbatis S. Salvatoris de Ca-
maldoli de Flor. Abbatis Benedictini An. Domini MCCCLXV.
factum est voc Tabernaculum in quo sunt Reliquie,
V. Questo Tabernacolo, o piuttosto Altare portati-
le, esponevaſi ogni anno in Chiesa nella Festa de' San-
ti Innocenti, e per comandamento del Gran Maestro
e Cardinale Fra Ugo Louben de Verdela, dovea sem-
pre
Vv 2