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Sonovi pitture bellissime di Bernardino Poccetti, tral-
le quali vedesi un fanciullo morto: in braccio ad Escu-
lapio, che con sughi di erba prova. di resuscitarlo
figure cosi: simili al: vivo, che in lode dell' Artefice
furono fatti i seguenti due versi:
QVEM IVVENEM IEXTINCTVM CERNIS, SI FORTE
RESVRGAT
PICTORI VITAM DEBEAT, AN MEDICO?
Oltre, alla detta Pittura, fece il medesimo Poccetti
nella volta con raro artifizio un Soldato, figurato per
un Marte, che è uno scorto lodatissimo, e in una
Camera dello Spedale è pure cosa miracolosa del Poc
cetti iliiritratto di Gengio Ferravecchio, suo carissimo
Amico, senza la cui conversazione non poteva egli ado¬
perare i pennelli. Finalmente nella testata della Loggia
a tramontana viene la buca, o finestrella, per la qua-
le (s' introducono le innocenti Creature, che è a lar-
ga misura di capirvi le nate di fresco, e a questo
propoſito memorabile è il caso, che trovasi scritto
ne' libri di ricordanze, massimamente di Giovanni Ser-
nigi, che lo scrisse come appresso:, Una notte sull
ora del balordo fu picchiato a quella finestrai per
introdurvi un Bambino nato allora, ma talmente
grosso di capo, che dopo avervelo malmenato or
di quà, e or di là, mancato che si fu, quel tale
di speranza di potervelo far passare, rincrescendo-
gli averlo a riportare indreto, scioccamente: sij la-
sciò uscir di bocca, e disse: avvertite, che questo
figliuolo è del tale, e nominò un Personaggio prin-
cipale di quei, che governavano la Città, lo che u-
dito si trovò modo, che passasse per l'uscio. Que-
„ ſta Creatura pervenuta poi all' età di diciotto an-
ni, dato segno di quello spirito ereditato dat un
„tanto Genitore, lo Spedalingo lo raccomandò ad
un Gentiluomo Fiorentino di Casa Ramaglianti,
col quale passatosene in Levante, e quivi divenu-
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