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VII.
DELIO SFEDAL1
DETTO DEGLINNOCENTI.
nome di Lionardo Aretino, che
per la sua dottrina ha somministrato
assai materia da parlare agli Scritto-
ri Fiorentini, sara il primo pregio
della Istoria, che qui intraprendo
dello Spedale degl' Innocenti, la qua-
le meglio non può principiarsi, che
col riferire unamemoria stupenda, la quale di quest
Uomoi, ornato distutti i modi più atti a persuade-
re, si conserva in detto Spedale, voglio dire quell ef-
ficace ragionamento, che egli fece nel 1421. a', 25. di
Ottobieltin Consiglio Generale, convocato nel Palazzo
de Signori, a motivo di correggere, e por freno al disor-
dine, ed inumanità- di chi lasciava abbandonati per le
ſtrade di Firenze i Bambini di fresco nati, promovendo
l'erezione d'uno Spedale per ricetto di tanti Innocenti.
E perchè parecchi degli adunati Cittadini sentivano quel-
lo non esser tempo da toccar per nulla l'erario pub-
blico, stante la gelosia delle Armi del Re Lodovico
di Francia, che minacciava la Toscana, e l’impegno
della Repubblica preso co' Genovesi di comprare Livor-
no per 100. mila fiorini d' oro, temè l'Aretino, che
in simile adunanza la risoluzione, contraria non fosse
ad opera si santa, e conoscendo esser d’ uopo di par-
lare efficacemente in favore di essa, sali in Bigoncia
(cosi detto il luogo dove arringavasi) e principiò a
commendare la qualità, ed utilità della proposizione
adducendo con grazia, ed eloquenza i laudevolissimi
esem¬
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