LEZIONE
II.
DELLA CHIESA DI SAN MICHELE
VISDOMINI.
E
Unto importantissimo di questa Storia,
niun può dubitare, che non sia, lo
schiarimento di non poche dubbiezze
riguardanti i Visdomini Padroni anti-
chissimi della Chiesa di San Michele,
di cui abbiamo principiato a ragio¬
nare, confessando esser nostra in¬
dispensabile obbligazione lo stabilire con autorevoli do¬
cumenti la giusta intelligenza di questo nome Visdo-
mini, ed è ben ragionevol cosa, che ognuno in leg-
gendo le nostre Notizie sopra di detta Chiesa, vada,
interamente informato, o si voglia delle condizioni, o
dell' incominciamento, o della autorità, o de’ Privilegi
de' Visdomini. Quindi facendomi dal principio loro,
notar mi giova, che sino dal Secolo VI. trovasi un tal
nome denotante una principale, e ragguardevole digni-
tà nella Corte del Pontefice Romano, e de i Vescovi,
come all' Epistola 2. del libro 1. di S. Gregorio Vice-
dominum enim constituimus, cuius arbitrio commisimus
Episcopatum disponendum; ed il Sigonio sotto l’ anno
785. tra i Legati che Papa Adriano I. mandò al Con-
cilio Costantinopolitano, annovera Patrem Vicedominum
Ecclesie. Che cosa poi s’ intenda in questo vocabolo,
varie sono le lezioni, intendendo i Canonisti un Eco-
nomo: Oeconomus, qui ex Clericorum numero Episcopa¬
tum administrat: Uno, che faccia le veci del Padrone,
vogliono i Legisti Vicedomini, qui Domini vice res ipsi
administrant ; Al Cardinal Baronio però piace d’inter-
petrarlo: Difensore dato alla Chiesa, e al Vescovo. E
nota