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duca disotterrarono la Colonna con llaudevole concetto
di riunire i due pezzi, e sopra nuova base rimurata
nella medeſima Piazza, alzarla per collocarvi una Statua
di S. Antonino, nè io mi sono avvenuto a trovar la
cagio ne, per la quale il disegno restò abbandonato: il
dado fu nuovamente disfatto nel 1739. e la Colonna
dopo avere quivi giacente, fatto di sua disgrazia lagri-
mevole ſpettacolo, nel 1757. è ſtata nuovamente se-
polta.
II. Entrando ora in Chiesa lunga braccia 56. e
larga 30. in primo luogo ravviseremo il disegno di Gio:
Bologna, il quale nel 1580. avendo levato via molte,
figure antiche dipinte a fresco alle pareti da Pietro Ca-
vallini, le quali facevano piuttosto confusione, che le
dessero decoro, la ridusse a quel bell' ordine di 6. Cap-
pelle per lato, avendo ciascuna due Colonne di pietra
ſerena composite con architravi, fregi, cornici, e fron¬
teſpizj parte angolari divisi, e parte a porzion di cir-
colo con le armi de' Padroni scolpite ne' fregi. E nel
1630. altra magnifica innovazione doveva vedersi, se i
Padri accettavano la generosa offerta del Senatore Maz-
zeo Mazzei, il cui pensiero era d' impiegare il dena-
ro, che poſcia egli ſpeſe nella Cappella di S. Miche¬
le agli Antinori, in rinnovare la Tribuna, col disegno
a sua istanza fatto da Alfonso Parigi: Ma due rispetti
trattennero i Religiosi dall' acconsentire a' liberali invi-
ti del Senatore predetto, cioè la riverenza de i. mede-
simi alla memoria de' Medici, che ne erano stati i Fon-
datori; se la gelosia di non perdere il Coro antico,
a essi carissimo. Questi motivi però cessati essendo nel
1678. si per la permissione, e gradimento del Gran-
duca, si per la mormorazione de' Professori dell' Arte,
che malvolentieri soffrivano quell' ingombro del Coro
vecchio, da' medeſimi Padri si principiò la nuova Tri-
buna colla direzione di Pier Francesco Silvani Archi-
tetto, che levò il muro del tramezzo, e in eminenza
tirando innanzi l'Altar Maggiore, comodamente adat-
tò pel Coro lo ſpazio, che molto restava dietro, ed
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