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LEZION
E
XIV.
DLLLA CHIEsa
DISAN MARCO II.
Escritte essendosi le stupende dipinture;
delle quali va adorno il Convento di
San Marco, conviene ora ritornare
alla Chiesa parimente renduta con
non piccole innovazioni più ampla,
e più maeſtoſa. Ma prima che vi en-
triamo, dar mi piace ragione di una
grossa Colonna, quasi da due secoli
retta, e giacente sulla Piazza. Imperciocchè il Gran-
duca Cosimo I. avendo già innalzate due somiglianti
Colonne in altre due Piazze di Firenze, e volendo ac-
crescere ornamento, e vaghezza alla Via larga, sulla-
Piazza di S. Marco pensò di alzarvi la terza. Questa
pertanto fece condurre a Firenze da Seravezza, grossa
essendo di diametro braccia 7. e mezzo, e alta 21. e
mezzoi, tutta di marmo mistio, entrò in Città il di 27.
di Settembre del 1572. tirata da 20. paia di Manzi,
e 14. coppie di Turchi ſchiavi, e fu lasciata sulla¬
Piazza di S. Paolino ſino a i 9. di Ottobre, nel qual
di si condusse a S. Marco, dove per ordine del Gran-
duca fu sotterrata per allora in una fossa, ma disgra-
ziatamente ſpezzataſi pel mezzo, ſi reſe inutile, ed il da-
do murato per sostenerla, non si levò, se non se adi 19.
di Giugno del 1661. in occasione delle Nozze del Gran
Principe Cosimo, dovendo su detta Piazza passare la.
solenne Cavalcata in onore della Reale Sposa Luisa di
Orleans. Nel 1694. alcuni Cittadini vollero tentare di
rialzare si gran mole, e però con licenza del Gran-
duca