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Uscendo da questa loggetta a man destra sono nel mu-
ro numero sei arpioni alti dal piano degli scalini due
in tre braccia, de' quali s'ha certa tradizione, che,
servissero, per attaccarvi la Cattedra, quando San Pier
Martire predicava, in su questa: Piazza; della qual cosa
non avendo altra autenticazione, che il detto di qual-
che Persona antica, miibasterà di averlo qui accennato,
lasciandoar ciascuno giudicare comelgli piace. E sulla
Porta dell Udienza, oltre l' armei de' Granduchi evvi
un Cartello contenenten a caratteri d' oro queste lettere:
SERENISS. COSMO MAGNO D. HETRVRIAE
XII. VIRI (CVM CERTIS PIETATIS MINISTERIIS
ET PVERIS DERELICTIS CVM ALIQVA ECCLESIAST.
DIGNIT. PERSONA COLLIGENDIS ETI CVRANDIS PRAEFECTI.
XXIII. E qui mi si conceda di por fine a questa
Istoria, coluriferire sommariamente tutti gli lanni del-
lei Pestilenze in Firenze, e suo Contado, e per conse-
guente i tantioprodigi di carità operati dalla Compa-
gnia nostra in quelle stragi, e funesti apparati di mor-
te. La prima vi succedè nel 1325. cagionata dalla Guer-
ra di Altopascio, la seconda nel 1340. nella quale i
morti furono il sesto de i Cittadini, la maggior parte
nobili; sette anni dopo segui la terza, e nell’anno
seguente 1348. venne la pestilenza chiamata la Peste
grande, la quale uccise centomila anime, nel cui nu-
mero annoverasi Giovanni Villani famoso Storiografo
e Matteo fratello di Giovanni ci fu tolto dalla peste
del 1363. e due altre ne furono in quell' infelice se-
colo, cioè nel 1374. e nel 1383. Ritornò nel 1400. det-
ta la peste de' Bianchi, che erano certe Compagnie, che
andavano pellegrinando, e vi restarono quasi tutti mor-
ti; la nona fu nel 1411. e la decima venne nel 1417.
con 16. mila morti. Altra di pochissima durata fuvvi
nel 22. e somiglianti nel 30. e nel 37. Una poi chiamata
l'Anguinaia nel 1449. fu grande, massimamente nel
Contado, a questa succedè nel 65. la XVI. e la XVII.
nel