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DELLA CHIESA DI SAN LORENZO, 
Lle soprallodate Reliquie, se non man- 
cava la fedeltà degli Scismatici, un al 
tro sacratissimo Tesoro aggiugnere do- 
veasi, il quale avrebbe resa Firenze una 
grandissima Città, verso la quale volta¬ 
to ſarebbeſi il Popolo Criſtiano di tutto 
il Mondo. E questo era il santo Sepol- 
cro di Gesù Cristo, che Ferdinando I. Granduca, e 
Principe sempre anelante a cose grandi, voleva traspor- 
tare da Gerusalemme a Firenze, ed un si alto con- 
cetto non era fuor di speranza per una circostanza pre¬ 
sentataſegli assai favorevole a tanto pensiero. Conciossia¬ 
chè un Baſsà principale Governator de’ Popoli Orien- 
tali venuto a Firenze, verso di lui talmente diffuse Fer- 
dinando la sua liberalità, e benevolenza tendente a 
detto fine, che mitigò, e vinse la barbarie del trattar 
Turchesco, e se l' obbligò ad esibirsi di buona voglia 
a servirlo con tutta la sua industria, e potere in cosi 
ardua richieſta. E chi fosse questo Baſsà, udiamolo 
dall' Erudito Signor Dottor Giovanni Lami nella Vita 
del Marchese Romolo Riccardi a pag. 212. e segg. 
Frechredinus fuit Drusorum in Syria circa Libanum Re- 
gulus (Emirum patria lingua Indigenae vocant) qui 
Gottifredi Bullionei sanguine cretum se se iactabat. Si- 
cuti Drusos non alios esse quidam perhibent, sed per- 
peram fortassis, quam ex Europaeis Militibus in sacris 
expeditionibus in Palestinam profectis progenitam gentem, 
quae tandem regionis vitio in barbariem degeneravit, 
avitae Religionis & patriorum morum prorsus oblita. 
Hic igitur antiquum genus in Muhammedanos odium us¬ 
que fovens in Italiam traiecit, & Florentiam quoque 
se contulit Anno circiter 1603. ubi a Magno Duce ho- 
no¬