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guidati da Dalberg. A destra il portico della chiesa,
e le vicine fabriche, e lo spazio interposto, sono va¬
riamente ingombre di moltitudine . Cammina sul di¬
nanzi una donna giovine , e leggiadra, con un cane¬
stro fra le mani. A siuistra dopo lo spazio per dove
corre l'alemanna cavalleria succede un; mischia tra
gl’imperiali e i romani, di cui diresti che i confini
della pittura ti vietino mirarla intiera.
Della quale bella e studiata opera dei Riepenhausen
siccome è comparsa una illustrazione tedesca a Stug
garda (1) dove mi sembra essersi di soverchio estesi i
limiti cosi della lode come del biasimo, io sti mo non
disconvengasi che discorrendo della invenzione del
quadro, io prenda a combattere alcune accuse di quel¬
l’illustratore , le quali alla luce della critica siccome
ombre all’ apparire del sole dileguansi. Perchè quanti
leggeranno essersi da lui affermato che da una parte
ei non sa qual demonio abbia guidato il pennello de¬
gli artisti nel dipingere il campo, e dall'altra che se
un' uomo inseguito dai carnefici si imbattesse in questo
dipinto ricorrerebbe ingannato alla spada di Arrigo,
non potranno a parer mio più lungamente meravigliar-
si, che al di là dei monti vengano con tanta bizzar¬
ria giudicate le cose nostre, poichè si leggermente si
giudicano quelle degli oltremontani medesimi.
E da prima io non so accordarmi nella sentenza
del censore vittemberghese, il quale vorrebbe pro¬
(1) Vedi il foglio delle Arti dei 3. Aprile 1826.