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LEZIONE XXIX.
DILLA CHIESA E MONASTERO
DI S. IACOPO DI RIPOLI.
Arecchi fono in Firenze i Monaſterj
di Religiose, le quali professano la Re¬
gola di San Domenico; nè io son
cosi ardito, che voglia giudicare
qual sia il più Santo; posso però af¬
fermar senza tema di sbaglio, che
il più antico di questi Conventi non
solamente in Firenze, ma nella Toscana tutta sia
il Monaſtero di S. lacopo di Ripoli soggetto all'
ubbidienza de' Padri di Santa Maria Novella, sotto la
cui direzione fiorito avendo maisempre in Santità, vie¬
ne esso in questa Lezione ad accrescere alla mia storia
non piccol lustro, o si voglia di pregevoli documen¬
ti della antichità, o di rarissimi esempli di rego¬
lare osservanza. Gli Scrittori, che parlano di questo
Monaſtero, che io sappia, sono l'Autore della Croni-
ca di Santa Maria Novella, il Padre Fra Vincenzio
Fontana, che fece la storia de' Monasteri di sua Reli-
gione, Stefano Rosselli nel suo Sepoltuario, Leopoldo
del Migliore nella Firenze illustrata parlando del Mo-
nastero di San Domenico di Cafaggio, ed ultimamen¬
te il Padre Fra Domenico Maria Sandrini in una O¬
peretta scritta a penna contenente le memorie di San
Jacopo di Ripoli. Questi Autori però non essendo con¬
cordi in asquanti punti impoitantissimi per la verità de
fatti, io mi lusingo, che farò cosa grata al leggitore,
se in questa prima Lezione per ischiarire ogni dub¬
biezza riporterò in primo luogo le cose, nelle quali
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