Full text: Dalla Porta a Pinti fino a Settignano (6)

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Di qual'Istituto poi fossero questi Mo- 
naci introdottivi dal Vescovo Ildebrando nol 
sappiamo; Il Lami gli appella in genere Mo¬ 
naci Benedettini Neri; altri poi vogliono, 
che fossero Cluniacensi, tra 1 quali il For- 
tunio Hist. Camald. Lib. 1. Cap. 35. Par. 1. 
il quale dice : Incolebant S. Miniatis Coeno¬ 
bium Cluniacenses Benedictini Cucullati. Quan- 
tunque però non vi sia alcun riscontro, che 
questo Monastero sia stato mai della Con- 
gregazione di Clugni, ne mai sottoposto 
all' Abbazia Cluniacense, mai nominandosi 
come tale nei diplomi Pontificj, Episcopali, 
e Cesarei dati a questo Monastero, pur non 
ostante l'asserzione del Fortunio non è inve- 
risimile, stantechè egli dice di aver trovato 
nel Libro delle Collazioni di Valombrosa 
Segn. A. Cap. 35. Part. 1; che 1 Clunia- 
censi erano in antico il Monastico dell'I- 
talia. 
Tra le moltissime donazioni fatte nel 
Secolo XI. da diversi a questo Monastero 
in nessun luogo mi sono imbattuto a incon- 
trare l’espressa nella sequente Carta dei 26. 
Luglio 1086. della Segreteria vecchia esisten- 
te adesso nell'Arch. Dipl. del tutto ignota 
al Muratori, al Borghini, al Manni, al La- 
mi, e a tutti quelli, che hanno parlato di 
questo Santuario; anzi quest'ultimo nella 
serie degli Abbati di S. Miniato, che pone 
nell'Istoria Ecclesiastica Fior. T. 2. pag. 1201. 
dopo
	        
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