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inoggi la giurisdizione, e il dominio se-
guita ad essere presso di questa Mensa
E in questa guisa viene schiarito il modo
col quale or questa, ed or quella Famiglia
godettero il Padronato di questa Pieve.
Uno degli antichi pregj di questa Chie-
sa è l’essere stata una di quelle Collegiate
Secolari col suo Capitolo di Canonici, che
viveano in comune, ed era per avventura
una di quelle moltissime Pievi della Dioce-
si di Firenze, che il celebre Gherardo no-
stro Vescovo, e poi Sommo Pontefice col
nome di Nlccolò II. si protestò di aver ri-
dotte a vita comune, come dice nella sua
Bolla data in Firenze III Id. Decembris an.
1059. Perplurime Plebes Christo proseguen-
te ad hec sunt nostro studio, nostroque ope¬
re provecte, quatenus circa eas lem Clericorum
Communis aggregata societas sempiterna per-
severantia socialiter in Sancto proposito vivat.
Che poi in realtà fosse Collegiata, risulta
da una visita fattavi negli 11. Ottobre del
1371., e da altra simile del 1392; e da
alcune Bolle Pontificie, in cui il Piovano,
come Capo della Collegiata, si chiama Ar
ciprete.
Altro pregio è l'aver fino dal 1356.
avute sotto di se 14. Parrocchie suffraga-
nee, come abbiamo da un Codice dell'Ar.
chivio Arciv. appellato la Libra, e sono.
De plebatu de Ripolis Populus S. Martini de
Mon-