Full text: Dalla Porta Romana fino alla Certosa (2)

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ligiosi, ai quali per il loro mantenimento 
fu lasciato dalla detta Granduchessa Cri¬ 
stina nel suo Testamento la rendita di scu¬ 
di 600. annui, che gli venivano pagati dal¬ 
la Reale Depositeria a cinquanta scudi il 
mese, con patto, e condizione, che il det- 
to Monastero non dovesse abitarsi, che 
da questi Monaci Francesi, o Lorenesi, o 
Toscani. Tanto era l'affetto, e la divozio¬ 
ne, che Cristina aveva preso a questo Santo 
luogo, che nel Torrione delle mura della 
Città, che gli resta quasi di faccia, fece fa- 
re una stanza, in cui S. A. S. vi si introdu¬ 
ceva per il congiunto giardino di Boboli 
aprendovi una finestra, che vi si vede sino 
al presente, e per una piccola porticella la¬ 
terale si trasferiva sovente in questa Chie¬ 
sa per orare. Cosimo II. non fu niente me¬ 
no per questa affezionato, mentre vedendo 
quanto ella era angusta l'ampliò, e l’ab¬ 
belli. Cosimo III. sinalmente per togliere 
qualunque sconcerto, che provenir poteva 
nelle Loggie, da cui lateralmente era cir- 
condato il Tempio, e per evitare il con- 
sorzio di persone di diverso sesso, che de¬ 
turpar potesse il luogo santo, pensò pruden- 
temente, e si risolvè di chiuderle, e con es 
se di formarne due Navate, e di erigervi 
sei Altari, chiudendo la loggia d’avanti 
con cancellate di ferro. 
Sulla facciata della Chiesa è da ammi¬ 
rarsi
	        
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