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combattimento finale, che decise della vittoria delle due
città, discese all’improvviso nel loro campo, un grifo, qua¬
drupede alato in forma d’aquila nella parte anteriore, di
leone nella posteriore.
Il grifo rimase subito bersaglio delle armi degli al¬
leati. Ritenendo, poi, la sua comparsa come indizio di buona
fortuna, se ne divisero le spoglie. I Perugini si tennero la
pelle, ed i Narnesi il corpo informe di quello strano ani¬
male, cosi che il grifo rampante scuoiato volto a sinistra
rimase quale stemma della città di Narni, mentre Peru-
gia prese a suo stemma il grifo rampante volto a destra.
CITTADINI ILLUSTRI
M. Cocceio Nerva. — Fu imperatore romano dal 96
al 98 dell’èra cristiana; nacque a Narni presumibilmente
il 32 d. C., e mori nel gennaio del 98. Fu console con Ve-
spasiano (anno 71) e con Domiziano (anno 90).
Nerva era probabilmente a Roma quando fu assassi¬
nato Domiziano, e la di lui vita fu salvata dalla crudeltà
di Domiziano per la superstizione dell’imperatore, il quale
avrebbe prestato fede alla predizione di un astronomo che
Nerva sarebbe tosto morto di morte naturale. Dopo l’as¬
sassinio di Domiziano nel settembre del 96, Nerva fu pro¬
clamato imperatore a Roma dal popolo e dai soldati, e la
sua amministrazione ridonò immediątamente la tranquil¬
lità allo Stato. Troncò i processi contro coloro i quali
erano stati accusati di tradimento (majestas) da Domi¬
ziano, e concesse a molti esuli di far ritorno a Roma. La
classe dei delatori fu soppressa con pene: alcuni di loro
furono uccisi e fra questi il filosofo Sura. In conformità