GIORNATA
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chio quadrato, opera di pochi giorni, commes¬
sagli frettolosamente in occasione di certa solen¬
nità. Divide in due l’ampia strada a non molti
passi una casa modesta a cui non mancan me¬
morie artistiche, degne a dirsi, se m’ è lecito
dar luogo in una Guida ad opere perdute. Que¬
sta si fabbricò nel seicento un G. B. Nascio uo-
mo agiato e amantissimo di pittura quasi a di¬
porto campestre, chiamando a dipingerne le stan¬
ze non meno di-quattro valentuomini, cioè G.
B. Carlone e Valerio Castello per le figure, P.
Brozzi per gli ornamenti, e Gio. Angiolo Vicino
per belle aggiunte di marine, di paesi e di pro-
spettive. Morto lui, fu spacciata per quelle ope¬
re, poichè i nuovi possessori, avidi del lucrare
fecero di esse quel conto che il gallo della gem¬
ma. Restarono le figure mitologiche a chiaro¬
scuro che il Carlone avea fatte all’ esterno, per¬
chè l’avarizia non avea sull’ esterno ove por
l’unghia; e rimangono anche oggi, ma cancel¬
late in gran parte dal tempo, e peggio ancora
travisate da restauri.
Certo è ch’ oltre a questa, più case o palagi
di villeggiatura sorgeano in questa distesa di
terreno che si univa alle pianure del Bisagno,
prima che il circuito delle mura ne limitasse il
corso e le desse aspetto di città. Anzi il nome
di quel torrente si stendeva a’ luoghi presenti
ALiZea. Guida di Genova Vol. II.
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