Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

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DELLISTORIE DIGENOVA, 
di Monsig. Vberto Foglietta, 
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V doppia l'allegrezza, che prese la città, che la signoria 
fosse trasferita nel Re; percioche e si rallegraua d'essere 
liberata dal violento gouerno di Pietro, e ſperaua, che 
foſſe tolta ad Alfonſo, il quale non haueua veruna inimi¬ 
cizia col Re Carlo, ogni cagione di moleſtare la città. 
Della quale ſperanza rimaſero gli huomini di maniera 
ingannati, che Alfonso inteſa la coſa ſi moſtrò contro a Genouesi più 
atroce, e più crudele, che mai, per dolore, e ſdegno, che la ſignoria, alla 
quale egli senza dubbio aſpiraua, foſſe traportata in vn' altro: perilche 
ſtigandolo Pietro Spinola, e gli altri fuorusciti, oltre le naui, le quali con¬ 
tinouamente teneua nel mar di Genoua, che con le correrie, e saccheg. 
giamenti infestauano ogni coſa, apparecchiò vna gagliarda armata di 
venti naui grosse, e di dieci galée, la quale mandò a Genoua sotto la con¬ 
dotta del Villamarino fornita in gran copia di tutti gli apparecchiamen 
ti da guerra, e d'ogni sorte di vettouaglie, e di più ripiena di gran nume¬ 
ro di soldati, e di marinai; la quale armata accostatasi alla città, si fermò 
sù l'ancore auanti la bocca del porto ; e oltre acio accrebbe l'oste di ter¬ 
ra, che era a condotta de gli Adorni, talche la città fù serrata da vno stret 
tissimo aſsedio da terra, e da mare; e Genouesi sospirauano; e si doleua¬ 
no, che'l partito, col quale haueuano sperato vscire delle fatiche, e de pe 
ricoli, haueſſe accreſciute le miſerie, e le calamità della città. Ma il Du¬ 
ca d'Angiò chiuſe la bocca del porto con catene, e con traui, e assicurò 
la città con la guardia de soldati regij, che egli haueua menato seco, e di 
quelli ancora, che haueuano militato sotto Pietro, e in tutte le cose si ser¬ 
uiua dell'opera, e del consiglio di Pietro ſteſso, huomo nelle coſe di guer¬ 
ra di ſperimentata virtù, e di profondo auuedimento. Erano già le cose 
condotte in grandi strettezze, e in estremo pericolo , ma soprauuenne a 
tempo la morte d'Alfonso, che ſegui il ptimo di Luglio, e liberò i Geno¬ 
uesi dalla sopraſtante ruina , e quando già cominciauano a perdersi d'a 
nimo, gli ricriò, e liberò dalla disperazione, e diede loro cuore, e all'in¬ 
contro il tolse del tutto a gli assediatori, e l'armata, come era raccolta di 
vari luoghi, coſi ſubitamente ſi sbandò, che le naui in foggia di fuga se 
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