Full text: Dell'istorie di Genova. Di Mons. Uberto Foglietta patrizio genovese. Tradotte per M. Francesco Serdonati cittadino fiorentino

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dldooeddode lzen 
DELLISTORIE DIGENOVA, 
di Monsig. Vberto Foglietta, 
0 
TAVO. 
LIBR 
I medeſimi ſcrittori delle coſe Viniziane confessano, che 
la guerra di Chioggia, che da Viniziani, è nel quarto luo¬ 
go annouerata non solamente auanzò di grandezza le 
passate guerre tra Viniziani, e Genouesi seguite; ma tutte 
l'altre ancora, che i Viniziani insino a quel di haueuano 
fatte con qualunque altra nazione, e Prencipe: percioche 
niuna guerra fù mai dall'uno, e dall'altro potente popolo,o con maggio¬ 
re apparato di consigli presa a fare, o con maggiore ostinazione d'animi, 
o più accesi odi maneggiata: Conciosie cosa che non contentandosi, ne 
questo, ne quello delle forze propie si fortificasse ancora con le compa¬ 
gnie de gli stranieri; e tutti s'accordano, che laccagione di questa guerra 
fù l'Iſola di Tenedo; ma alcuni ſcrittori ſtranieri ripigliano il naſcimen¬ 
to suo vn poco più da lungi, che non fanno i nostri annali, della quale vo 
gliono, che non solamente fussero sparsi semi; ma ancora datole princi¬ 
pio, e cominciatosi a offendere viuendo ancora Giouanni padre d'An¬ 
dronico; tutto che i noſtri annali prendano il principio dalla donazione 
di Tenedo fatta doppo la morte di Giouanni da Andronico, e Manuello 
fratelli contendenti fra di loro con l'arme della successione dell'Imperio; 
la qual donazione vogliono essere stata la prima cagione, che mise l'arme 
in mano all'uno, e all'altro popolo: percioche gli scrittori delle cose Vi¬ 
niziane dicono, che questa guerra durò lungo tempo, ed hebbe principio 
molto prima, che i Genouesi facessero l'espedizionè di Cipri; la quale ispe 
dizione annodano col filo di questa guerra, e narranò molté cose degne 
d'essere sapute, e le quali apportano luce alle cose, le quali per essere sta¬ 
te da nostri annali lasciate indietro, e per non essere dal vero discordan 
ti, non m'è paruto fatica raccontarle ima prima scriueremo l'espedizio¬ 
ne di Cipri, dipoi ritorneremo a spiegare per ordine le cose di Chioggia. 
Essendo adunque la nostra città nello stato, chehabbia mbo discrittò, l'an¬ 
no seguente, che fù il settantesimò secondo di quel secolo, nelllsola di 
Cipri, doue i Genouesi haueuano molti, e gran traffichi di mercatanzia, 
nacquero principi di gran romori, è interuenne vn caso molto attòce, e 
inaſpettato, il quale da principio fu a Genouesi molto lagrimeuole, ma 
nel
	        
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