GIORNATA
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mi, con figure di schiavi, allusive alle vittorie
de’ Doria. Inoltre pe’ suddetti altarini disegnò le¬
sene con ornati sullo stile dell' Urbinate, deli¬
ziosi a mirarsi, e a lor sovrappose armature e
trofei in memoria del conte Filippo e di Gian¬
nettino, che v’ebbero tomba.
Più vasto campo gli dischiuse la famiglia de
patroni, commettendogli d’innalzare un sepol¬
cro ad Andrea Doria padre della patria, che
vivente avea ritratto in marmoreo colosso. Ri-
posano le ossa di quel grande in una cappella
sotterranea all’ altar maggiore, disposta da Gio-
vann’ Angelo in elegante architettura, e deco-
rata nel vôlto di stucchi messi ad oro che de¬
scrivono le imprese, i gradi, le dignità del¬
l’eroe. Sorge nel mezzo sovra un basamento
l’urna di finissimo marmo, semplice nella for¬
ma, e tanto ricca d’ornamenti quanto permette
l’eleganza più schietta. Due festoni di frutta e
fiori pendono sullo specchio di essa, e sovra
questi spiegan l’ali le aquile de’ Doria, con die¬
tro i due tronchi incrociati, impresa particolare
all' Andrea. Bei mostri di sfingi alate rompono
le linee angolari, e fan centro alle ghirlande,
poggiando il capo contro il labbro dell’urna.
Per ragione di varietà, di cosiffatti intagli è
nudo il coperchio che si digrada secondo ascen¬
de, finchè regge un oriuolo mortuario e una
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