Full text: Guida artistica per la città di genova (2,1 + 2,2)

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QUINTA 
go, discendente non sappiamo di quale scuola, 
ma artefice, come si vede, acconcio e destro 
a grandi concepimenti, eguale alla splendidezza 
di quelle doviziose famiglie. E noto a’ genovesi 
(benchè molto lavorasse fra noi) per quest' o¬ 
pera sola; e nondimeno, se stiamo al Soprani, 
bastó quest’ unica a dargli fama non solo in Ge¬ 
nova, ma nell’ istessa Roma, e a farlo deside¬ 
rato dal Pontefice Pio V che il richiese pel 
tempio de suoi Domenicani al Bosco Alessan- 
drino. Il che mi piace opporre alla sentenza di 
un traduttore francese che annovera l'architet- 
tura del Palazzo Doria fra le più irregolari e 
bizzarre ; sentenza maligna, e forse una delle 
note critiche ch’ ei dice d’aggiungere al testo 
per lui voltato dall' italiano !. 
Si stende il palazzo da tergo fino alle pen- 
dici di Castelletto, intorniato di ridenti giar- 
dini, che contrappongono alle robuste ed im¬ 
ponenti sue forme il gaio delle piante e delle 
verzure. Dal corpo dell’ edificio si diramano sui 
fianchi del prospetto due logge coperte soste- 
nute da colonne di marmo ; e dopo queste un 
ordine di balaustri indossati al muro che circo¬ 
1 Vies des architectes anciens et modernes, traduites de 
l'italien, et enrichies de notes historiques et critiques par M. 
Pingeron capitaine d'artillerie — A Paris — Chez Claude 
Antoine Jombert. 1771.
	        
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