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QUINTA
genovesi, mentre ci serbò in gran parte le pit¬
ture che in queste sale tengono a memoria de
successo i la splendidezza di que’ gentili. Le
tracce della Strada Nuovissima (come portò il
caso) anzi che recar danno alla grandiosa fab¬
brica, ne scopersero il fianco sinistro, a cui per
maggior decoro s’aggiunsero ornati di moderno
stile, e una galleria che porge sul livello della
sirada, e tempra la linea irregolare dell' edifi¬
zio. Ma questa apparenza moderna tradiscono le
magnifiche proporzioni che ti s’ aprono innanzi
varcato il portico, nell’ elegante cortile e nelle
colonne che l’accerchiano in forma di quadran¬
golo, e gli ornamenti della porta stessa e delle
scale, ne’ quali riluce il gusto del buon secolo;
non essendo della nostra età lo sfoggiare in fab¬
briche, quasi a secolo perduto in vanità, o stu¬
dioso d’ avarizia mentisca la grandezza de’ privati
soggiorni. Tuttavia non meno di queste opere
dan lode di magnanimi a' Grimaldi gli affreschi
de' due appartamenti eseguiti per lor richiesta
intorno alla metà del secolo xvi da Lazzaro Calvi
e da Luca Cambiaso nel maggior vigore del loro
ingegno.
Non so perdonare al Soprani ed al Ratti (chè
altri scrittori d'’arte non dee porre innanzi la
città nostra) l'aver taciuti od ignorati i dipinti
del primo piano, i quali non solo paionmi de¬