GIORNATA
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potesse scusarlo di tante fatiche. Non dirò del
Canzio, per altissimo ingegno di ornatista assai
noto in Italia, e commendato in questo scritto;
pennello d’ una magia che per se stessa si ven-
dica la lode. Me ne trattiene eziandio la copia
de’ suoi lavori, a’ quali molti luoghi di Genova,
anzi di questo medesimo palazzo ci attendono.
Nè ricco il soffitto d’ un terzo salotto, in cui
Michel Cesare Danielli, pittore ingegnoso e di
lieto effetto compose figure simboliche in ispazi
ovali; nè van prive di cotali leggiadrie le vi¬
cine stanze da letto, ove Giuseppé Isola, forse
a significarne l'uso, dipinse in parecchi scom¬
parti i riposi di Giove. Non possiamo senza tac-
cia di parziali o negligenti nègare encomii al
l’Isola, che compie il triumvirato de’ figuristi
impiegati nel presente palazzo; ma ci serbiamo
ad opere di maggior mole. Intendi nell’ appar-
tamento superiore, al quale, salite le rimanenti
scale, t’introduce una vasta antisala, decorata
anch’ essa con istile capriccioso ma ricco dall'ar¬
chitetto Fontana.
Vastissimo e nobile è il salone da ballo, e ricco,
dirò anche, di recenti lavori. Vi lasciò prova M.
Canzio, com’ egli unisca all’ ottimo gusto dell' or¬
nare i sani precetti dell’ arte architettonica, con
quell'ordine corinzio che disegnò per decoro
delle pareti. Ogni parte, meno il vólto, è di