Full text: Guida artistica per la città di genova (1)

TERZA 
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tare ; tanto più considerando che il Soprani nella 
vita del Cappellino non ne fa cenno, nè la no¬ 
mina il Ratti stesso nelle chiose che v’aggiunse. 
Cambiò stile il Cappellino secondo che avanzo 
negli anni e allontanossi dal Paggi; ma non 
tanto che al tutto svanisse un carattere di no¬ 
biltà ed una precision di pennello che avea re¬ 
cato da quella scuola. Qui non se ne veggon 
vestigi; e quel ch' è contrario all' indole di Gio. 
Domenico, v’ ha studio di fierezza anzichè di 
soavità, e le figure se han tratti veri e gran¬ 
diosi han però molto scapito nel decoro. Laonde, 
o la tavola è d' altro pittore (e l' Orazio Def- 
ferrari più ch' altri vi si accosta) o se pur è 
del Cappellini, fu gran difetto al suo biografo 
il non fare memoria d’un’ opera che segnerebbe 
in lui un' epoca diversa affatto dal consueto suo 
stile, sia di colorire come d'esprimere. — Le 
date istoriche ci astringono a credere lavorata 
posteriormente per l’oratorio la tayola che suc¬ 
cede, opera senile di Gio. Lorenzo Bertolotto. 
N’è argomento S. Teodomino vescovo d’Irida, 
che fa tagliare il bosco per rinvenire la nasco¬ 
sta spoglia del santo apostolo. La» cadente età 
di questo pittóre, a cui le opere stesse della 
gioventù non procacciano gran fama, si mani¬ 
festa specialmente nel languore delle tinte, nella 
meschinità de' contorni. Benchè meno antica di
	        
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