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screziato di bianco. — Cipollino moderno, si trova nelle Alpi,
nel Delfinato, e nella Corsica.— Un bellissimo detto della
tegola si cava nel monte Bianco. 140. Borbonese, è trico¬
lore rosso, giallo ed azzurro - del Pousin bigio-cinereo,
somiglia il diaspro con zone bigie nericcie, e vene bian¬
che. — Il Griotte, Marasca di Francia, e d'Italia. - Marmo
Napoleone, bigio, brecci-forme con molte vene, è più ce¬
lebre, che bello. — Campan comune in Francia. - Il Nac¬
quera che si estrae presso Valenza. - Quello d'Anglesey
in Inghilterra è verde, nero macchiato, rosso e bianco - di
Tireo in Iscozia, marmo bellissimo di due varietà. 142.
Marmi d'Asia. 149. d'Africa e d'America. 150. - Marmi
bianchi colorandoli perdono di solidità. — Marmi artificiali.
159.
MARTE, Pianeta. IX. 28. comprende nella sua orbita
quelle di Mercurio, di Venere, e della Terra; il suo vo¬
lume non giunge alla sesta parte di quello del nostro glo¬
bo. La sua orbita è molto eccentrica, e viene descritta in
giorni 686, 97962. La sua rotazione è di giorni 1, 02755.
Ha le sue fasi, ma presentano una forma ovale per la sua
maggior distanza dal Sole. La luce che riflette è rossastra
per cui si suppone circondato da una densa atmosfera.
IX. G. II. 161.
MARSIGLIA, tetti coperti di terra, e di paglie. II. 13.
MASSACIUSSET, Provincia d'America che offre. II.
G. VII. 150.
MASSILVA, città della Spagna ulteriore, i cui mat-
toni galleggiavano. II. 23.
MATTONI, crudi e cotti. II. 17. N. 1. Da formarsi
in primavera o d'autunno. ivi 20; gli Uticensi adoperavano
mattoni fatti cinque anni prima. ivi 21; lidios lunghi un
piede e mezzo, larghi uno; pentadoron di cinque palmi,
tetradoron di quattro, questi per le private, quelli per le
fabbriche pubbliche. II. 2. 22; mezzi mattoni corrispon¬
denti alla metà dei pentadori, e tetradori. H. 22. e N. 1;
galleggianti. 25; ora non ne abbiamo. ivi N. 1; triangolari
si veggono negli avanzi degli antichi edifizj. ivi; preseribili
sempre alle pietre. II. 46. N. 2. In Roma non si potevane
erigere le abitazioni private di mattoni. II. 54. Si espon¬
gono i mattoni all' intemperie per conoscerne la qualità.
II. 55; l'argilla più pura e più pastosa è la migliore per
formarli. II. G. III. 98. Diligenza da usarsi nell' appron¬
tare l'argilla e nel cuocere i mattoni; segnale della loro
cottura. 100. e seguentij da impiegarsi nelle fabbriche più
nobili, ed ovunque abbisogna maggior fermezza. II. G. VIII.
160; muri di una, e due teste di quadrello. 161; di tre
teste, concatenazioni, ossiano chiavi. 162. Mattoni di etto