Full text: Lib. X (10)

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CAP. IV. 
Di un altra macchina simile alla sopra 
descritta. 
12. Che se si dovranno mettere in opera 
gravi (1) di vastità e di pesi colossali (2), non 
saranno da affidarsi alla sucula, ma nella stessa 
maniera che la sucula si ritiene dai chelonii, co¬ 
si s includa nei medesimi un asse, che abbia un 
ampio timpano in mezzo, ciò che da molti chia¬ 
masi ruota, da taluni de Greci amphireusin, da 
altri peritrochion. In queste macchine poi le tro¬ 
clee si apprestano non nel medesimo, ma in al¬ 
tro modo. Le dette macchine hanno nell' alto e 
nel basso doppj ordini di rotelle ; perciò la fune 
maestra si fa trapassare nel forame della troclea 
inferiore in modo che le due teste della fune 
quando sia distesa rimangano uguali: ed ivi a se¬ 
conda della troclea inferiore ambedue le parti di 
detta fune si rattengono circondate e connesse da 
una cordicella (3), talchè non possano scappare 
(1) Il lat. onera, che il Galiani e l'Orsini traducono 
pezzi, e noi col nome sostantivo usato nella fisica moderna, 
e corrispondente all' onera latino, diciamo gravi. 
(2) Il testo colossicotera. Questa macchina è di maggior 
effetto delle precedenti. La corda che serve à condur il pe¬ 
so e doppia, e si avvolge intorno a duc ordini di girelle, 
come si vede nella fig. 4. Tav. I. 
(3) Il testo resticula. Il Gal. cordella.
	        
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