GIUNTA II!
141
Le gru fatte costtuire da questo ingegnere per la erezione
del Panteon in Parigi hanno sei metri di volata, e possono
innalzare delle pietre di tre ed anche di quattro mille chi¬
logrammi. Anche il signor Albert in un porto di Parigi fe¬
ce costruire una gru che può innalzare egual peso e che
ha una volata media di undici metri, essendo sei metri la
distanza fra l' asse del monaco e l' estremità della volata.
Questo poi introdusse una modificazione importante nella
ruota, circondandola all' altezza dell' asse di rotazione di un
solajo a piccola distanza della sua esterna periferia, per
mezzo del quale gli uomini che agiscono sulla ruota metto¬
no a profitto tanto il loro peso quanto la loro forza mu-
scolare.
Delle macchine a vapore.
IV. L' elevazione delle acque, l'irrigazione dei campi, l'e¬
strazione dei minerali, i trasporti per terra, i lavori dell'a¬
gricoltura, i più importanti meccanismi applicati alle arti ed
ai mestieri, e soprattutto là navigazione, attestano bastante¬
mente quanto l'azione del vapore sia da preferirsi ad ogni
altro motore, cosi per l'effetto dinamico, come per l'econo¬
mia nel maggior numero dei casi. Una forza motrice di tan¬
ta importanza, anzi la più potente che vi sia in natura, co¬
me diceva Baccone parlando del calorico, doveva certamente
occupare gli uomini più dotti nelle scienze e nelle arti per
determinarne i principj e dedurne le conseguenze plu interes¬
santi. Le accademie ed i governi v'intervennero in queste
ricerche, le prime colle dottrine, 1 secondi col danaro, e vi
si unirono in tanta impresa i due emisferi. Si giunse cosi à
stabilire le leggi dietro alle quali va crescendo la forza del
vapore al crescere della temperatura, ed a fissare le regole
per costruire le macchine necessarie ad impiegare questa for¬
za, di guisa che si potrebbe riguardare questa parte della
meccanica siccome giunta alla sua perfezione, se si potesse
fissare un limite all'umano ingegno nell' approfittarsi di tut¬
to ciò che la natura pose a sua disposizione.
Dopo le fatte scoperte era naturale che gli scrittori do¬
vevano raccoglierne in un codice i principj, affine d'istrui¬