Full text: Lib. X (10)

GIUNTA 1. 
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li dedotte dal principio delle velocitâ virtuali (1), e che sono: 
1°. La legge generale dell'equilibrio delle macchine, nella 
quale si suppone che due forze applicate a due punti lega¬ 
ti fra loro dai corpi, flessibili o rigidi, di cui è formata la 
macchina, sieno in equilibrio. La più piccola modificazione 
in una di quelle forze rompe l'equilibrio, e ciascuno dei due 
punti di applicazione descrive nel primo istante un elemen¬ 
to di curva. Se la direzione delle forze è quella stessa delle 
linee descritte dai punti di applicazione, le forze stesse sono 
in ragion inversa delle velocità virtuali; se poi quella dire¬ 
zione forma un determinato angolo con quelle linee, le for¬ 
ze stanno inversamente delle projezioni dei piccoli spazj de¬ 
scritti dai punti di applicazione. 2°. Il principio conosciuto 
sotto il nome di Conservazione del moto del centro di gra¬ 
vità, per cui l'azione reciproca fra i corpi che costituiscono 
un sistema libero, non altera menomamente il moto del suo 
centro di gravità; la qual verità non è che un corollario 
della proposizione generale che il centro di gravità di un si¬ 
stema libero, il quale non racchiude alcun punto fisso, si 
muove nello spazio come se le masse di tutti i corpi, che lo 
compongono, vi fossero riunite e tutte le forze motrici ap¬ 
plicate immediatamente a questo punto di riunione, mante¬ 
nendosi parallele alle loro primitive direzioni e costanti nel¬ 
la loro intensità. D'onde ne segue che un punto non può 
cangiare il suo moto senza il concorso di cause estrinseche, 
e movendosi solo per velocità preconcepite o per impulsi mo¬ 
mentanei, il suo moto sarà uniforme e rettilineo. 3°. Il prin¬ 
cipio che dicesi della Conservazione delle aree, il quale ha 
luogo quando si considerano diversi corpi collegati fra loro 
in qualunque maniera, é sottoposti ad una vicendevole at¬ 
trazione, i quali senza essere animati da alcun' altra forza 
acceleratrice, e senza che vi sia fra loro alcun punto fisso. 
si muovono intorno ad un punto qualunque. In tal caso si 
dimostra, che se dal punto, intorno a cui si muovono, si 
(1) Per velocità virtuale di una forza s' intende il minimo spazio 
che il suo punto di applicazione descrive per un moto minimo secondo 
la direzione della forza medesima. Sull' estesa applicazione di questo prin¬ 
cipio si vegga la meccanica analitica del sig. la Grange.
	        
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