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GIUNTA I.
Delle seale.
Dacchè s' immaginò di costruire le abitazioni a più
piani, si dovette pensare ai mezzi che dassero una facile
comunicazione fra l' inferiore ed i superiori; e da ciò ebbe¬
ro origine le scale. Chiunque non sia architetto giudica sem¬
plicissima questa parte di un edifizio; ma gli uomini d'ar¬
te, che sovente sudano per collocarla convenientemente, s'ac¬
cordano tutti nel considerarla quanto necessaria, altrettanto
difficile. Gli scrittori d' architettura cercarono di dare alcu¬
ni precetti generali per diminuire questa difficoltà, ma sono
tali che non sempre possono mettersi in pratica. Laonde si
conchiude, che l' architetto prima di compilare il progetto
di un edifizio deve usare il più accurato esame nella collo¬
cazione di una scala, per non incorrere in gravissimi errori
di convenienza o di comodità. Tuttavia cercheremo noi pu¬
re di esporre le leggi principali emanate su questo subbiet
to, e sancite dai più venerandi maestri, perchè quand' an¬
che non possano ottenere piena esecuzione in qualche sin
golo caso, servono per altro ad indicare il modo, con cui si
deve procedere nella loro modificazione.
Le scale prendono varia denominazione dalle loro for¬
me, e perciò se ne hanno di spirali od a lumaca, di cir¬
colari, elittiche, triangolari, e di tante altre maniere, nelle
quali, più che in ogn' altra cosa, gli architetti, come dice il
Milizia, si sono scapricciati. Ma siccome più che tutto in
una scala deve cercarsi facilità di salire; cosi non ha biso¬
gno di dimostrazione che la sua forma dev' essere rettango¬
lare a preferenza d' ogni altra, quando però le circostanze
lo permettano; ed è per questo che di una tal forma parti¬
colarmente noi parleremo.