GIUNTA III.
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un determinato punto, si dà al rombo corrispondente a quel
punto il nome stesso del vento. Il rombo pertanto viene de¬
terminato dall'angolo che fa la loxodrimia col meridiano (1).
Noi non aggiungeremo altro su questo proposito se non
se l' avvertenza che vi sono tre specie di navigazione, ossia
tre metodi per dirigere un naviglio, cioè la navigazione pia¬
na, la circolare, e quella di Mercatore. Alla piana servono
le carte piane, nelle quali i meridiani ed i paralleli sonc
rappresentati per mezzo di linee fra loro parallele. Queste
sono utili nei viaggi brevi; ma presentano gravi errori quan¬
do sieno di una grande estensione. Nella circolare si fa uso
di cerchj massimi; ma ora non è adottata, perchè è poca
comoda alla pratica, benchè segni la via più breve. La più
usitata però è quella di Mercatore, nella quale si adoprano
le cosi dette carte ridotte, o carte di Mercatore (2). In que¬
ste i meridiani ed i paralleli sono rappresentati con linee
rette parallele, ma i gradi dei meridiani sono ineguali, e cre¬
scono dall' equatore ai poli nel medesimo rapporto, con cui
diminuiscono sul globo i gradi dei paralleli; per lo che con¬
servano tra loro la proporzione che hanno sul globo.
Noi crediamo in questa Giunta di aver detto quanto
basta per mostrare che lo studio dell' astronomia non è stu¬
dio ozioso e di puro lusso per l' ingegnere
(1) Chi volesse avere cognizioni estese su questo ramo importan¬
tissimo delle matematiche applicate, potrà ricorrere agli scrittori sopra
citati; e se volesse una qualche idea fondamentale potrà consultare i
pochi paragrafi a ciò dedicati dal chiarissimo prôfessore Santini nei suoi
Elementi di Astronomia, Tom. II. cap. IX.
(2) Queste carte portano il nome dell' autore che fu il primo a
proporle ed a costruirle. Però Mercatore non fu il primo ad immagi¬
narle, perchè Tolommeo vi aveva pensato quindici secoli prima; nè quel¬
lo, a cui si debba la loro perfezione, perchè il signor Whright fu il
primo ad insegnare e a dimostrare una maniera facile di costruirle svi¬
luppando la linea meridiana per mezzo dell' aggiunta continua delle se¬
canti.