GIUNTA 111.
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blema difficilissimo a risolversi fino agli ultimi tempi, e tut¬
ti i metodi a tal fine adoperati non giungevano ad una lo-
devole esattezza. Ma i progressi dell' astronomia, e la per¬
fezione a cui si ridussero le tavole lunari e quelle dei sa¬
telliti di Giove, poterono al giorno d' oggi ridurre questo
calcolo ad una massima approssimazione. Il metodo ora più
comunemente adoperato è appunto quello dipendente dalle
distanze della Luna dal Sole o dalle stelle fisse; poichè os¬
servata dal vascello la distanza apparente dal Sole o da una
stella, dedotta la distanza vera veduta dal centro della ter-
ra col tempo che contavasi al meridiano del vascello, e col
mezzo delle tavole calcolato il tempo in cui ebbe luogo quel¬
la distanza vera sotto un altro determinato meridiano, la
differenza dei due tempi darà la differenza delle longitudini
dei due meridiani. Ma il metodo più spedito, e che dà ri¬
sultati sufficientemente esatti, è quello dipendente dagli oro¬
logi a compensazione, i quali sono cronometri cosi perfetti,
che il loro moto non viene sensibilmente alterato da qua¬
lunque variazione di temperatura. Ecco di qual maniera si
adoperano questi stromenti. „Quando partesi (1) da un por¬
„to conosciuto si regoli il cronometro sul tempo medio del
„ primo meridiano, od in generale di un meridiano qualun¬
„ que che assumesi a termine di confronto. Allora questo
„cronometro segnerà oh o' o" tutte le volte che il Sole
„medio passerà pel primo merdiano, e le altre ore del giorno
„ lette in quest' orologio saranno al medesimo relative. In
„ qualunque luogo venga trasportato l'orologio col naviglio,
„si osservi l' altezza del Sole o di qualunque altro astro
„ ben determinato che trovisi nelle vicinanze del primo ver¬
„ticale. Quindi si calcoli il tempo vero che al meridiano del
„ bastimento si contava nel momento dell' osservazione, e
„convertasi in tempo medio; questo tempo confrontato con
„ quello indicato dall' orologio ridotto in gradi a ragione di
„15° per ogni ora darà la longitudine cercata". L'esattez¬
za di questi cronometri è dovuta ai signori Berthoud, Eme¬
ry, le Paute, Barwise, Arnauld ed altri celebri orologiaj.
Il cammino poi che percorre un vascello si misura per
(1) Santini, Elementi di Astronomia § 460.