CAPO II.
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rere dal settentrione, mentre i campi Africani,
soggetti nelle parti meridionali al corso del sole,
tengono quasi affatto nascosti gli umori, ed han-
no grande carestia di fonti e di fiumi, ne viene
che molto migliori sorgenti sieno quelle che guar¬
dano a settentrione (1) o ad aquilone, se però
non s' incontrino in luogo sulfureo, alluminoso,
oppure bituminoso, perchè allora si cangiano, e
o calde o fredde sien l' acque ne sgorgano fonti
di cattivo odore e sapore. Nè già è proprietà del¬
l'acqua l' essere calda, ma essendo fredda, se
scorrendo s'imbatte in luogo ardente ferve, e co¬
si calda esce per le vene fuor della terra; però
lungamente non può durar tale, ma in breve tem¬
po raffreddasi. Perchè se naturalmente foss' ella
calda (2) non le si raffredderebbe il calore; nel¬
(1) Dall' aver osservato che i principali fiumi della terra
scorrono da settentrione verso mezzogiorno, non viene di
legittima conseguenza che abbiano ad essere migliori quelle
acque che hanno la loro sorgente verso il nord; anzi si do¬
vrebbe conchiudere il contrario, poichè per natura del loro
corso quei fiumi devono avere origine da parti rivolte ver¬
so mezzogiorno.
(2) Lo Stratico vorrebbe spiegare questa sentenza vitru¬
viana con le idee della fisica moderna, dicendo che questa
caldezza delle acque non si deve intendere assolutamente,
ma in relazione alla temperatura comune, giacchè l' acqua
non può essere priva di una certa quantità di calorico ne¬
cessario a mantenerla nello stato di liquidità. Se Vitruvio
parlasse di qualunque altro corpo si potrebbe giustificare le
sue parole di questa maniera, seguendo appunto i principj
fisici dello stesso, il quale dice che tutti 1 corpi risultano
dai quattro elementi in varie proporzioni commisti: ma rite¬
nendo egli che l' acqua fosse appunto uno di questi elemen¬
ti, e dichiarando qui che il calore non è proprietà inerente
all' acqua, mostra che considerasse il calorico simile ad o¬