Full text: Lib. VII (7)

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GIUNTA i. 
nuelle proporzioni che costituiscono il vero bello, essi avran¬ 
no sempre nella loro mente fissato il perchè di quanto do¬ 
vranno operare, e la scienza se non è per loro scritta, è pe¬ 
rô meditata. E non può dirsi assolutamente. che i veri gran¬ 
di maestri sieno diretti soltanto da quel forte sentire, ch’ è 
proprio degl'ingegni sublimi. Zeusi ed Apelle non solo di¬ 
pingevano, ma insegnavano altresi a dipingere, e formavano 
discepoli distinti. Ora di qual maniera potevano correggere 
gli errori di questi, se non sapevano indicare ai medesimi la 
via che dovevano tenere per bene riuscirvi? Qualora un pit¬ 
tore, dice anche lo Zanotti, insegna a' giovani studenti, e di¬ 
ce loro: quello scorcio non è naturale, quel contorno non é 
giusto, quelle ombre non sono intese; che altro sono questi 
insegnamenti, se non precetti dedotti da quel principio, che 
la pittura sia un' imitazione del vero, senza di che niuna 
forza avrebbero i loro insegnamenti? 
Conchiudiamo dunque, che gli antichi, se anche non si 
volesse loro attribuire trattati completi sulle regole di pro¬ 
spettiva, le possedevano però di fatto, e le insegnavano; per 
çui si sentivano nitrire i cavalli animati, che passavano di¬ 
nanzi al cavallo dipinto, e gli augelli si vedevano discende¬ 
re a beccare l' uva rappresentata sopra una tela, ed il com¬ 
pagno ingannava l'altro compagno a segno di dirgli, che 
per ricevere maggior lume nella stanza deviasse le cortine 
da lui poco prima dipinte, e il discepolo illudeva il maestro, 
che voleva disçacciare una mosca formata sul quadro lascia¬ 
togli in custodia. E se a tutto questo si aggiunga l' asser¬ 
zione di Vitruvio, che Democrito ed Anassagora scrissero di 
proposito sulla prospettiva, si dovrà essere certi che gli an¬ 
tichi possedevano questa scienza pienamente, e che anzi ne 
osservavano le leggi con più religione che non si sece dap¬ 
poi. E quelle opere degli antichi, nelle quali si scorgono di¬ 
fetti di prospettiva, siccome sono i bassi-rilievi della colonna 
Trajana, non potranno mai far prova che allora s' ignorasse 
quella scienza, ma si dovranno dire invece produzioni di ar¬ 
tisti che non la possedevano ; allo stesso modo che anche ai 
nostri giorni, in cui fu pienamente sviluppata, pure si veg¬ 
gono opere che accusano l' ignoranza degli artisti in questo 
rapporto.
	        
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