Full text: Lib. VII (7)

GIUNTA 1. 
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le certi oggetti, debbono far conto che la tela sia il piano¬ 
che taglia tutte le piramidi, che hanno per base gli oggetti 
da rappresentarsi, e per vertice la pupilla di un occhio si¬ 
tuato in un determinato luogo. Che se il disegno non corri¬ 
spondesse esattamente agli oggetti, come sezione delle pira¬ 
midi, non potrebbe mai dirsi che rappresentasse quegli og¬ 
getti, i quali si vedrebbono dal medesimo luogo sotto angoli 
differenti, e con proporzioni diverse da quelle, che nel dise¬ 
gno appariscono. Non basta poi che il disegno sia stato pun¬ 
tualmente eseguito, ma per riconoscere la corrispondenza che 
ha cogli oggetti, bisogna che l' occhio di chi lo riguarda sia 
fermo nel punto, che fu preso per vertice delle piramidi; 
perchè cangiando luogo, difficile cosa sarebbe immaginare al¬ 
tri oggetti, i quali corrispondessero alle sezioni disegnate sul¬ 
la parete senza incorrere in qualche inconvenienza. Oltre il 
disegno, il quale nè può essere giusto senza essere confor¬ 
me alle regole di prospettiva, nè comparir tale senza che 
l'occhio sia debitamente situato, studiano i pittori di colori¬ 
re le loro tele, nel che le regole di prospettiva hon ponno 
essere di alcun soccorso. Certa cosa è, che se fossero tali i 
disegni, quali richiedono le sezioni delle piramidi sopraddet¬ 
te, e se fossero inoltre colorite le tele di maniera, che i 
raggi di luce riflessi sopra di esse giungessero all'occhio col¬ 
la stessa forza e colla stessa modificazione di colore, che se¬ 
co portano i raggi provenienti dagli oggetti, la pittura sa¬ 
rebbe eseguita con tal perfezione, che niente mancherebbe a 
far si, che chi la riguarda restasse ingannato, credendo di 
vedere gli oggetti stessi. 
Richiamati cosi i veri principj della prospettiva, i quali 
valgono egualmente per tutte e tre le arti del disegno, cer¬ 
chiamo di giovarcene nel giudicare le produzioni degli anti¬ 
chi. Fra tutto ciò, che in fatto d' arti belle, le devastazioni 
congiunte della barbarie e del tempo non ci poterono toglie¬ 
re, noi troviamo opere cosi perfette, che vengono costante¬ 
mente proposte per modello, e che, per consenso dei più 
dotti artisti, non potranno essere superate giammai. Ora nes¬ 
suno potrà negarci, che per giungere gli antichi a tanta per¬ 
lezione, d'imitar cioè la natura con quella esattezza che più 
per l'arte si possa, dovevano seguire tutte le leggi che la
	        
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