Full text: Lib. VII (7)

LIBRO VII. 
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rudere di tegole di due piedi combaciantesi fra di 
se, ed aventi incisi in ciascheduna delle fronti 
delle commessure certi canaletti di un dito, i qua¬ 
li congiunti, si empiano di calce sbattuta con 
olio (1), e compresse che sieno tra loro le com¬ 
messure si sfreghino. Cosi la calce che si attac¬ 
cherà ai canali, nell' indurirsi non permetterà che 
l'acqua, nè alcun altra cosa passi per mezzo le 
commessure. Quando poi sarà perfezionato cosi 
questo strato, al di sopra mettasi il nucleo, ed a 
battute di verghe si assodi: poi o di tessere gran¬ 
di, o di mattoni spigati si fabbrichino le eleva¬ 
zioni superiori nel modo che fu scritto di so¬ 
sopra: e cosi facendo i pavimenti non si guaste¬ 
ranno a gran tempo. 
CAPO II. 
Della macerazione della calce per la imbiancatura 
e l'intonaco. 
19.erminata la cura de pavimenti, si pas¬ 
serà a discorrere delle imbiancature (2). Si farà 
(1) Il Galiani ci rende impastata con olio ; ed il Barba¬ 
ro con olio battuta. 
(2) Lo Stratico osserva, che alcuni interpreti moderni ac¬ 
cusano Filandro di avere spiegata la voce albarium per quel 
bianco di calce che si dà alle pareti col pennello, benchè e¬ 
gli abbia esposto, che l' albario è un intonaco fatto di pura 
calce, che si chiamava arenato se vi s'immischiava arena, 
marmorato se vi si poneva marmo. Il marmo per quest' ope¬ 
ra si pestaya e si stacciaya; da questa stacciatura si ottene-
	        
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