PREFAZIONE
lizie della filologia, istituivano un' egregia libre-
ria in Pergamo a pubblica dilettazione (1), in pa¬
ri tempo Tolommeo da infinito zelo e da brama
un libro di qualche autore antico, cominciarono a scrivère
molti libri sotto il nome di quegli autori che avevano mag¬
gior fama di antichità e di celebrità.
Il Lipsio, citato dallo Stratico, accusa Vitruvio di errore,
parlando di Tolommeo Filadelfo, essendo certo, dic egli, che
la biblioteca Alessandrina fu raccolta molto prima che vi re-
gnassero 1 re Attalici; poichè Attalo, il quale fu il primo che
padroneggiasse in Pergamo, vissé alcuni anni dopo la morte
di Tolommeo. Ma il fatto sta, come osserva lo stesso Strati¬
co, che vi fu la gara fra le due città di Pergamo e di Ales¬
sandria nel raccogliere libri, e che Eumene mal sopportava
che la biblioteca pergamense si arricchisse a segno di poter
superare l'alessandrina. Ora dal testo vitruviano si conosce
l'emulazione ch'era insorta fra quelle due biblioteche, e per¬
ciò non si può accusare d'errore Vitruvio nella sua narra¬
zione.
Plutarco racconta, che la biblioteca di Pergamo contava
duecentomila volumi, e quella der re egizj settecentomila.
Quest' ultima fu incendiata nella prima guerra alessandrina,
al dir di A. Gellio, cioè nella guerra civile di Pompeo, al¬
lorché Cesare dovette guerreggiare cogli abitanti della stes¬
sa città d’Alessandria, e per sua salvezza appiccare il fuo-
co alle navi, il quale si estese fino alla biblioteca, ch,era si¬
tuata presso gli arsenali. Secondo Seneca si distrussero allo¬
ra quattrocentomila volumi; per lo che si potrebbe conchiu¬
dere che non si abbruciò tutta la biblioteca. Il Vaillant, ci¬
tato pure dallo Stratico, nella sua Storia dei Re Tolommei,
dice, che Filadelfo aveva trovato molti libri a Rodi, e che
ordinava a tutti i naviganti che approdavano in Egitto, di
portargli i libri che possedevano; egli poi aveva la cura di
farli trascrivere, e collocati gli originali nella sua biblioteca,
rimetteva le copie ai primi possessori.
1) Il Pontedera ama di leggere con alcuni codici antichi
a pubblica utilitâ ; poichè, dice, servono a pubblico diletto
le pitture, le statue ed altre simili cose, ma 1 libri si raccol¬
gono a vantaggio degli uomini. Noi però osserviamo che il
diletto si trova anche nei libri ; oltre di che la voce latina
delectationem può in questo luogo prendersi non per sem¬
plice piacere, ma bensi per compiacenza ed anche per co¬
modità.