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GIUNTA III.
ro di fenomeni da analizzare, di variazioni da determinare.
e di rapporti da stabilire con l' aria, con la luce, col calori¬
co, e con diversi altri agenti, dei quali non si aveva per lo
innanzi che una imperfettissima conoscenza. E non può cer¬
tamente rimaner dubbia la superiorità delle odierne cognizio¬
ni naturali in confronto delle antiche, fra la maggior parte
delle quali si può istituire la medesima differenza che corre
fra alcune combinazioni fortuite, e le calcolate disposizioni
di una causa regolatrice.
E parlando dei colori diremo, che tutti i saggi si accor¬
dano non dover noi menomamente invidiare agli antichi
quelli che furono da loro tanto vantati, perciocché molti ne
possediamo di una eguale vivezza, e molti ne dobbiamo al¬
la scoperta di nuove terre, che prima erano affatto scono¬
sciuti (1). Ed anzi Lavoisier sostenne che la cocciniglia su¬
peri in bellezza la porpora antica, il pregio della quale più
che assoluto, era relativo all' enorme suo prezzo.
Tuttavolta, salvo ogni rispetto che si deve ad uomini
sommamente benemeriti delle arti e delle scienze, noi siamo
persuasi che alla chimica manchi di scoprire quel certo che
di particolare, per cui le antiche dipinture si rendevano vi¬
vissime, e di una maravigliosa durata. Che se vorremo ra¬
gionare della tintura, accorderemo forse anche di buon gra¬
do alla cocciniglia una maggiore vivezza naturale che non
aveva la porpora; ma in ciò non consisteva il pregio prin¬
cipale di questa, poichè variava nel suo colore, essendovene
perfino di bianca; bensi la sua celebrità provenne a nostro
credère da una singolare preparazione, per cui i drappi che
ne venivano intinti acquistavano una straordinaria luciditä,
la quale poteva anche offerire una variazione di colore se
condo l'augolo sotto a cui rifrangevasi la luce (2); ed è que¬
sta préparazione, ossia, per parlare tecnicamente, sono quei
mordenti che a ciò si prestavano, i quali ci rimasero affatto
(1) Dall'America ci vennero la Cocciniglia, il Legno del Brasile, il
Campeggio, e la Oriana.
(2) E cosa provata dietro le idee profonde di Newton che la calora¬
zione dei corpi proviene da ciò, che le menome particelle, di ,cui sono
composti, operano sulla luce nello stesso modo che sarebbe una piccolis¬
sima lamina di egual grossezza e di uno stesso potere refringente.