Full text: Lib. VII (7)

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GIUNTA III. 
ro di fenomeni da analizzare, di variazioni da determinare. 
e di rapporti da stabilire con l' aria, con la luce, col calori¬ 
co, e con diversi altri agenti, dei quali non si aveva per lo 
innanzi che una imperfettissima conoscenza. E non può cer¬ 
tamente rimaner dubbia la superiorità delle odierne cognizio¬ 
ni naturali in confronto delle antiche, fra la maggior parte 
delle quali si può istituire la medesima differenza che corre 
fra alcune combinazioni fortuite, e le calcolate disposizioni 
di una causa regolatrice. 
E parlando dei colori diremo, che tutti i saggi si accor¬ 
dano non dover noi menomamente invidiare agli antichi 
quelli che furono da loro tanto vantati, perciocché molti ne 
possediamo di una eguale vivezza, e molti ne dobbiamo al¬ 
la scoperta di nuove terre, che prima erano affatto scono¬ 
sciuti (1). Ed anzi Lavoisier sostenne che la cocciniglia su¬ 
peri in bellezza la porpora antica, il pregio della quale più 
che assoluto, era relativo all' enorme suo prezzo. 
Tuttavolta, salvo ogni rispetto che si deve ad uomini 
sommamente benemeriti delle arti e delle scienze, noi siamo 
persuasi che alla chimica manchi di scoprire quel certo che 
di particolare, per cui le antiche dipinture si rendevano vi¬ 
vissime, e di una maravigliosa durata. Che se vorremo ra¬ 
gionare della tintura, accorderemo forse anche di buon gra¬ 
do alla cocciniglia una maggiore vivezza naturale che non 
aveva la porpora; ma in ciò non consisteva il pregio prin¬ 
cipale di questa, poichè variava nel suo colore, essendovene 
perfino di bianca; bensi la sua celebrità provenne a nostro 
credère da una singolare preparazione, per cui i drappi che 
ne venivano intinti acquistavano una straordinaria luciditä, 
la quale poteva anche offerire una variazione di colore se 
condo l'augolo sotto a cui rifrangevasi la luce (2); ed è que¬ 
sta préparazione, ossia, per parlare tecnicamente, sono quei 
mordenti che a ciò si prestavano, i quali ci rimasero affatto 
(1) Dall'America ci vennero la Cocciniglia, il Legno del Brasile, il 
Campeggio, e la Oriana. 
(2) E cosa provata dietro le idee profonde di Newton che la calora¬ 
zione dei corpi proviene da ciò, che le menome particelle, di ,cui sono 
composti, operano sulla luce nello stesso modo che sarebbe una piccolis¬ 
sima lamina di egual grossezza e di uno stesso potere refringente.
	        
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