Full text: Lib. VII (7)

GIUNTA II. 
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so letto alla chiave (1), e perciò che tutti i tagli dei cunei 
prolungati debbano concorrere in uno stesso punto della ver¬ 
ticale (2). Per la qual cosa, stabilita la direzione dell' impo¬ 
sta, ed il punto ove il suo prolungamento incontra quello 
della chiave, si dividerà l'ampiezza della piattabanda in quan¬ 
te più parti si voglia, e dal punto d' incontro si guideranno 
tante rette a ciascun punto di divisione, e queste rette de¬ 
termineranno le direzioni da farsi ai tagli dei cunei. 
E di più si richiede che il centro di gravità di una mez 
za piattabanda sia più distante dalla chiave di quello che lo 
sia il punto d' incontro della perpendicolare innalzata dal¬ 
l'origine dell' imposta colla linea che termina superiormente 
la piattabonda stessa (3). 
Finalmente considerate le cupole di grossezza finita si tro¬ 
vò che per l'equilibrio, prendendo alcune porzioni di un¬ 
ghia, contando dal vertice all' imposta, i pesi delle medesi¬ 
me devono crescere in un rapporto maggiore di quello, con 
cui crescono le tangenti delle obbliquità dei loro letti alla 
verticale (4); per cui l' equilibrio non potrà sussistere, se la 
cupola s' imposta sopra pulvinari orizzontali. Che se i letti 
riescono perpendicolari alla curva interna, come accade qua¬ 
si generalmente in pratica, allora si trova con facile espres¬ 
sione il peso di una porzione di unghia (5), per cui ritenu¬ 
(*) Diffatti ritenendo la condizione generale che sia p = A tang. e, 
e considerando la porzione di piattabanda AamM (fig. 5. Tav. II.), do¬ 
vrà essere p = AamM = Aa. AM +  Aa 2 tang. e = A tang. e, cioè 
AM = C tang. e, essendo C il coefficiente costante che va a moltiplica¬ 
re la tangente; quindi AM proporzionale alla tangente dell'angolo d'in¬ 
clinazione. 
ma il 
(2) Perchè sarà l' angolo ACM = e, e perciò AC - 
tang. e 
numeratore di questa frazione è proporzionale al denominatore, quindi 
sarà AC costante per tutta la piattabanda. 
(3) Cioè supposto in G il centro di gravità, dev'essere Gg aP. 
(4) Cioè detto sydp il peso dell' unghia Am fig. 6. Tav. II.), ed e 
l' obbliquità del letto M alla verticale, ed A la spinta orizzontale, 
Ade 
dev' essere sydp  A tang. e, ovvero ydp » 
cos.2e 
(5) Se questa porzione fosse My', si troverebbe Mv'— yzds, ove z 
rappresenta la grossezza Mm dell' unghia, e ds l' incremento dell' arco
	        
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